E' una teoria così pazzesca, semplice e interessante che potrebbe anche funzionare negli stati con una elevata evasione fiscale, commentava Paul Krugman, premio nobel per l'economia nel 2008, leggendo sul Wall Street Journal la teoria scritta un paio di anni fa da un economista italiano che descrive come abbattere l'evasione fiscale, abbassare le tasse e farle pagare in modo più equo a tutti .
Ecco in sintesi la teoria
La pressione fiscale in Italia in questo momento è di circa il 55%, viene così calcolata dalla Confcommercio, tale cifra non solo è la più elevata della nostra storia repubblicana ma è sicuramente anche un record mondiale di cui preferiremmo volentieri farne a meno.
Ecco in sintesi la teoria
La pressione fiscale in Italia in questo momento è di circa il 55%, viene così calcolata dalla Confcommercio, tale cifra non solo è la più elevata della nostra storia repubblicana ma è sicuramente anche un record mondiale di cui preferiremmo volentieri farne a meno.
Il nostro paese si posiziona al top della classifica precedendo la Danimarca che è al 49%, la Francia al 48,2% e la Svezia al 48% ( preferiamo non parlare dei ritorni in servizi per noi e per gli altri stati )
Entrate tributarie dell’amministrazione dello Stato per categoria di tributo – Anno 2009 (in milioni di euro)
Imposte dirette 227.871
Imposta sul reddito delle persone fisiche 159.934
Imposta sul reddito delle persone giuridiche 38.771
Imposta locale sui redditi 22
Ritenute sui redditi da capitale 14.017
Condono 250
Altre imposte dirette 13.656
Tributi soppressi 19
Tributi minori 1.202
Imposte sugli affari 20.391
Registro 4.796
Bollo 5.733
Imposta sulle assicurazioni 3.606
Sostitutiva 478
Ipotecaria 2.077
Concessioni governative 1.605
Imposte successorie 448
Altre 1.648
Imposte sul movimento e scambio
delle merci e dei servizi 133.299
Imposta sul valore aggiunto 111.720
Oli minerali e loro derivati 20.827
Tasse automobilistiche e relativa addizionale 618
Soprattassa diesel 3
Altre 131
Imposte sui consumi, monopoli,lotto e lotterie 32.451
Canone di abbonamento alla Rai-tv 1.660
Diritti erariali sui pubblici spettacoli 51
Tasse di pubblico insegnamento 33
Spiriti 546
Birra 456
Gas incondensabili 490
Energia elettrica 1.355
Gas metano per impieghi non industriali 4.359
Oli lubrificanti 300
Tabacchi e proventi vari del Monopolio 10.349
Lotto e lotterie 12.826
Altre 26
TOTALE 414.012
Nella tabella sopra esposta ci sono le entrare in tasse per lo stato italiano per l’anno 2009, il mio studio si sofferma sulla voce relativa alla IRE ( ex irpef ) che attualmente è di circa 160 miliardi di euro
Imposta sul reddito delle persone fisiche 159.934
Ricordo le aliquote IRE attualmente in vigore
Da 0 a 15,000 euro si paga il 23%
Da 15,000 a 28,000 il 27%
Da 28,000 a 55,000 il 38%
Da 55,000 a 75,000 il 41%
Oltre i 75,000 il 43%
In definitiva ci sono su 706 miliardi di reddito dichiarato c’e’ stata una entrata di IRE di circa 160 miliardi che corrisponde a circa il 23%, perché una percentuale così bassa? Perché la stragrande maggioranza dichiara meno di 15,000 euro all’anno!!!!!!!
Un notaio dichiara un reddito medio di 280mila euro, un tassista di 14mila, un commerciante di elettrodomestici ne guadagna, per il fisco, 10mila e un commerciante di scarpe 7mila euro l'anno. I redditi dichiarati dai soggetti che applicano gli studi di settore nel 2010 (in media 26.500 euro, 38.700 per i congrui e 13.900 per i non congrui) riservano come al solito molte sorprese e i dati relativi alle dichiarazioni 2010, riferiti all'annualità d'imposta precedente, lo confermano. In molti casi si nota un salto molto rilevante tra i ricavi o compensi, soprattutto per i soggetti congrui e coerenti rispetto ai risultati di Gerico: fra ricavi e redditi la cifra si abbatte notevolmente. Un dato che è ovviamente giustificato dalla redditività del settore di riferimento, ma anche dai meccanismi fiscali di abbattimento del reddito. Rispetto ai tassisti non se la passano molto meglio i baristi, per esempio, che guadagnano poco più di 15mila euro l'anno, gli agenti immobiliari che si fermano a 17.900 euro annui e i benzinai che, poi, di euro all'anno ne guadagnano 17.600. Ai tempi di Internet e della fotografia digitale fai-da-te va decisamente peggio ai fotografi e agli agenti di viaggio, che hanno dichiarato redditi per 11.900 e 11.400 euro nell'anno passato: meno di mille euro al mese. Attività decisamente "precarie", almeno per l'importo dei redditi prodotti Una situazione di maggior benessere dichiarato si riscontra per i consulenti finanziari che, nonostante l'anno della crisi, hanno superato i 43mila euro. Tra i professionisti gli avvocati si sono attestati su redditi di 46mila euro circa, i commercialisti e i consulenti del lavoro hanno guadagnato in media più di 49mila euro, mentre gli architetti hanno guadagnato 27.300 euro e gli odontoiatri quasi 46mila. Messi bene i farmacisti, forse anche grazie alla tracciabilità delle loro operazioni, con 107mila euro l'anno .Trattandosi di dati "medi" che danno conto di soggetti che stanno nel centro di grandi città come nel più remoto dei paesi di montagna, i numeri vanno comunque considerati nel loro grado di approssimazione, anche se i dati presi in considerazioni sono già scremati dei soggetti "minimi", con ricavi o compensi inferiori ai 30mila euro. In questo modo si tratta della fascia "ordinaria" di soggetti che applicano gli studi.
Un dato molto importante è quello della differenza tra i soggetti congrui (anche per adeguamento) e quelli che non lo sono. Anche tra i notai, una delle categorie in assoluto più controllabili tra quelle soggette agli studi, si nota questa differenza e così i congrui dichiarano 303mila euro di reddito l'anno, mentre i non congrui 141mila; questo dato va forse messo in relazione con il crollo delle compravendite immobiliari, che di certo ha inciso pesantemente sul fatturato di chi non esercita in città medio-grandi. Tra gli avvocati si va dai 73.400 di reddito dei congrui ai 39mila di coloro che non lo sono. Notevole è il caso dei laboratori di analisi: con un attivo di 31mila euro se congrui e una perdita di 20mila euro se non sono congrui. Colpisce, infine, il dato degli amministratori condominiali e immobiliari: anche anche considerando le società ed enti ne vengono contati 12.951, la metà di quanti le maggiori associazioni di categoria indicano come esercitanti la professione
Non è un caso se le ultime manovre finanziarie hanno previsto premi per coloro che sono congrui agli studi di settore anche in termini di "protezione" dagli accertamenti attraverso il redditometro, con la necessità di soglie più alte di differenza tra attribuibile e dichiarato per fare scattare l'accertamento
Anche se i dati di alcune categorie non sembrano obiettivamente giustificabili, non va dimenticato che, nel complesso, negli anni gli studi di settore hanno portato a una decisa emersione di base imponibile.
Dopo queste doverose premesse, ecco la proposta :
Portare l’aliquota IRE in tre fascie
Ammettendo che con queste aliquote , le dichiarazioni degli italiani non variassero, ci troveremmo a incassare 78 miliardi e non 160 , quindi la nostra proposta è come incassare i quasi 80 miliardi mancanti. Non è corretto dire che basta diminuire le spese , facile a dirsi ma quasi impossibile nella pratica.
da 0 a 12,000 euro aliquota 0
da 12,000 a 25,000 aliquota 7%
da 25,000 in poi aliquota al 15%
Ammettendo che con queste aliquote , le dichiarazioni degli italiani non variassero, ci troveremmo a incassare 78 miliardi e non 160 , quindi la nostra proposta è come incassare i quasi 80 miliardi mancanti. Non è corretto dire che basta diminuire le spese , facile a dirsi ma quasi impossibile nella pratica.
Sono convinto che con una aliquota così bassa, la maggior parte dei redditi come per magia, raddoppierebbero se non triplicherebbero in molti casi ma non prenderò in esame questa più che reale possibilità.
La base del progetto è di rivoluzionare il modo di pagare le tasse, queste vanno pagate, bisogna solo che siamo più eque e proporzionali alla vera ricchezza personale.
Bisogna passare da una tassazione basata prevalentemente sul reddito ad una basata prevalentemente sui consumi.
Il sistema attuale è profondamente ingiusto in quanto colpisce al 100% il lavoratori dipendenti e i pensionati e dà la possibilità di pagare molto meno agli altri grazie all'evasione ed alle molteplici possibilità di elusione fiscale.
Chi evade o chi elude, ha dalla sua parte la "scusante" dell'elevata pressione fiscale che supera il 50%.
Dopo questa breve premessa, ecco la proposta pratica
Nuove aliquote irpef
basterebbe solo questo provvedimento per incassare quasi la stessa IRE (ex irpef) di adesso, i dipendenti e i pensionati pagherebbero di meno , gli altri molto di più di quanto pagano adesso.
Nuove aliquote irpef
da 0 a 12,000 euro aliquota 0
da 12,000 a 25,000 aliquota 7%
da 25,000 in poi aliquota al 15%
basterebbe solo questo provvedimento per incassare quasi la stessa IRE (ex irpef) di adesso, i dipendenti e i pensionati pagherebbero di meno , gli altri molto di più di quanto pagano adesso.
Sappiamo che l'IVA è la tassa che colpisce i consumi , ma li colpisce in modo indiscriminato senza fare molta distinzione dei vari prodotti, chi ha una partita IVA , può scaricare l'IVA sugli acquisti mentre l'utente finale no. L'IVA essendo una tassa molto alta produce una enorme e difficile da scovare evasione.
Introduciamo una micro tassa, anzi chiamiamola CDS ( contributo di solidarietà ) basata su consumi specifici, una tassa che viene specificata sul prodotto al momento dell'acquisto dello stesso, una tassa indetraibile per tutti . La incassa il venditore facente sostituto d'imposta e lo stesso la versa integralmente.
Ho fatto uno studio completo che posso prossimamente pubblicherò in modo integrale, sono riuscito a trovare 1286 articoli o servizi per un incasso di oltre 100 miliardi di euro per lo stato.
Adesso facciamo degli esempi pratici e reali.
10 centesimi di CDS sull'acquisto di un quotidiano, il giornale verrebbe a costare euro 1,00+0,10 per un totale di euro 1,10
Sul giornale verrebbe scritto il costo proprio 1,00+0,10 e non 1,10 per identificare precisamente l'ammontare del CDC che si sta versando allo stato.
Sembrano una sciocchezza i 10 centesimi , ma se si riflette che ogni anno si vendono in Italia circa un miliardo di quotidiani , sarebbero circa 100 milioni di euro di CDS , 100 milioni di tasse senza che nessuno se ne accorga , cosa vuoi che sia per un lettore se il giornale lo paga 1,00 euro o 1,10 euro ?
Altro CDS riguarda un sito web, euro 50,00 l 'anno per un sito non professionale e dai 200,00 euro ai 10000,00 per un sito professionale, il sito professionale si pagherebbe in base al fatturato dell'anno precedente , quindi il sito del piccolo venditore on line costerebbe euro 200,00 , quello di Ebay, della FIAT, di FACEBOOK e cosi' via , costerebbe 10000,00 euro.
Attualmente abbiamo quasi 3 milioni di siti .it , da un nostro calcolo, con le cifre esposte avremmo un CDS che va dai 800 milioni al 1400 milioni all'anno.
Un CDS per ogni pagamento con carta di credito dello 0,1% che pagherebbero sia il venditore sia l'acquirente, significa che chi usa una carta di credito o una a scalare e spenda in media 500,00 euro al mese, pagherebbe 50 centesimi di CDS
Non manca il CDS per il telefono cellulare dell'1% , si pagherebbero 10 centesimi ogni 10 euro di ricarica e cosi' via fino a raggiungere oltre 1000 prodotti.
Voi mi direte che non faccio altro che aggiungere nuove tasse sui consumi , io vi dico di no, bisogna tener conto della premessa e cioè che l'IRPEF scende per tutti al 7% e quindi un operaio che oggi lordo prende euro 1700,00 e gliene rimangono poco piu' di
L'operaio o l'impiegato se avranno un tenore di vita normale, contribuiranno con 400-500 euro al mese di CDS ma si troveranno con oltre 600-700 euro in piu' in busta paga.
Sicuramente pagheranno molto di più di adesso tutti gli altri , si pensa a quanti milioni di italiani e non , di irpef non pagano assolutamente nulla anche avendo redditi , senza dimenticare di chi ha reddito proveniente da attività delittuose e quindi ovviamente non dichiarabili , ebbene anche questi ultimi pagheranno su quelli che consumano, che diamine anche lo spacciatore legge il giornale sportivo, anche l'immigrato clandestino telefona a casa.
Il concetto finale è chi guadagna lo fa per spendere , bisogna tassare sugli acquisti e non sul reddito prodotto, solo dagli acquisti si evince il reale reddito di ognuno
Il concetto finale è chi guadagna lo fa per spendere , bisogna tassare sugli acquisti e non sul reddito prodotto, solo dagli acquisti si evince il reale reddito di ognuno
Tabella CDS incassati in un anno
Giornali ( 0,10 CDS ) venduti in un anno oltre 1 miliardo. da 90 a 150 milioni .
Settimanali e mensili ( 0,20 CDS) da 11 a 32 milioni
Sito internet .it ( da 50,00 a 10000,00 CDS ) 3 milioni di siti da 560 a 1300 milioni
Uso carta credito (0,1% + 0,1% CDS ) 80 miliardi di transazioni 160 milioni
Invio SMS ( 0,01 CDS ) 80 milioni di SMS al giorno 200 milioni
Ricarica telefonica ( 1% CDS ) 90 milioni
Acquisto Telefonino ( da 3,00 a 50,00 euro CDS ) 20 milioni di pezzi all’anno 230 milioni
Coperto ristorante ( da 0,50 a 10,00 CDS) circa 1000 milioni
Invio pacchi nazionali ( da 0,10 a 2,00 CDS ) circa 300 milioni
E cosi’ via per oltre 1000 articolo o servizi per arrivare a un totale di CDS che va da 95 ai 150 miliardi di euro