02 LE TASSE
QUANTE SONO
La
pressione fiscale in Italia in questo momento è di circa il 55%, viene così
calcolata dalla Confcommercio, tale cifra non solo è la più elevata della
nostra storia repubblicana ma è sicuramente anche un record mondiale di cui
preferiremmo volentieri farne a meno.
Il
nostro paese si posiziona al top della classifica precedendo la Danimarca che è al 49%, la Francia al 48,2% e la Svezia al 48% ( preferiamo
non parlare dei ritorni in servizi per noi e per gli altri stati )
DA DOVE VENGONO LE TASSE
Esistono
fondamentalmente due famiglie di tasse, quelle dirette e quelle indirette.
Le imposte dirette sono quelle che colpiscono una
manifestazione immediata della capacità contributiva del soggetto passivo:
sono, ad esempio, imposte che colpiscono il patrimonio o il reddito.
Le imposte indirette sono quelle che colpiscono una
manifestazione mediata della capacità contributiva del soggetto passivo. Esse
colpiscono la ricchezza quando viene consumata o trasferita.
Sono imposte dirette l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone
Fisiche), l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), l’IRAP (Imposta Regionale
sulle Attività Produttive).Sono imposte indirette l’IVA, i dazi doganali, le
imposte di fabbricazione, le imposte di registro.
Entrate tributarie dell’amministrazione dello Stato per
categoria di tributo – Anno 2009 (in milioni di euro)
Imposte dirette
227.871
Imposta sul reddito delle
persone fisiche
159.934
Imposta sul reddito delle
persone giuridiche 38.771
Imposta locale sui
redditi
22
Ritenute sui redditi da
capitale 14.017
Condono
250
Altre imposte dirette
13.656
Tributi soppressi
19
Tributi minori
1.202
Imposte sugli affari 20.391
Registro
4.796
Bollo
5.733
Imposta sulle
assicurazioni
3.606
Sostitutiva
478
Ipotecaria 2.077
Concessioni governative
1.605
Imposte successorie
448
Altre
1.648
Imposte sul movimento e scambio
delle merci e dei servizi
133.299
Imposta sul valore
aggiunto
111.720
Oli minerali e loro
derivati
20.827
Tasse automobilistiche e
relativa addizionale 618
Soprattassa diesel
3
Altre
131
Imposte sui consumi, monopoli,lotto e lotterie 32.451
Canone di abbonamento alla
Rai-tv
1.660
Diritti erariali sui pubblici
spettacoli
51
Tasse di pubblico insegnamento
33
Spiriti
546
Birra
456
Gas incondensabili
490
Energia elettrica
1.355
Gas metano per impieghi non
industriali 4.359
Oli lubrificanti
300
Tabacchi e proventi vari del
Monopolio
10.349
Lotto e lotterie
12.826
Altre
26
TOTALE 414.012
Nella tabella sopra
esposta ci sono le entrare in tasse per lo stato italiano per l’anno 2009, per
la nostra proposta ci soffermeremo sulla voce relativa alla IRE ( ex irpef )
che attualmente è di circa 160 miliardi di euro
Imposta sul reddito delle persone fisiche 159.934
Di seguito le
dichiarazione dei redditi degli italiani divisi per regione
Pos
|
Regione
|
Numero Dichiaranti
|
Popolazione
|
%pop
|
Importo Complessivo
|
%Totale
|
Reddito Medio
|
Media/Pop.
|
1
|
|
5.743.995
|
9.826.141
|
58,5%
|
145.900.501.232
|
18,6%
|
25.401
|
14.848
|
2
|
|
81.477
|
127.866
|
63,7%
|
1.889.080.813
|
0,3%
|
23.185
|
14.774
|
3
|
|
623.358
|
1.028.260
|
60,6%
|
14.808.322.373
|
2,0%
|
23.756
|
14.401
|
4
|
|
2.710.367
|
4.395.569
|
61,7%
|
62.944.538.475
|
8,8%
|
23.224
|
14.320
|
5
|
|
972.645
|
1.615.986
|
60,2%
|
22.829.408.547
|
3,2%
|
23.471
|
14.127
|
6
|
|
756.168
|
1.234.079
|
61,3%
|
17.162.969.848
|
2,5%
|
22.697
|
13.908
|
7
|
|
2.610.838
|
4.446.230
|
58,7%
|
59.796.825.020
|
8,5%
|
22.903
|
13.449
|
8
|
|
2.885.825
|
5.681.868
|
50,8%
|
74.486.574.399
|
9,4%
|
25.811
|
13.110
|
9
|
|
2.150.024
|
3.730.130
|
57,6%
|
48.416.689.588
|
7,0%
|
22.519
|
12.980
|
10
|
|
2.790.058
|
4.912.438
|
56,8%
|
62.984.754.386
|
9,0%
|
22.575
|
12.821
|
11
|
|
494.831
|
900.790
|
54,9%
|
10.538.979.003
|
1,6%
|
21.298
|
11.700
|
12
|
|
861.249
|
1.559.542
|
55,2%
|
17.977.324.539
|
2,8%
|
20.874
|
11.527
|
13
|
|
643.656
|
1.338.898
|
48,1%
|
13.053.328.716
|
2,1%
|
20.280
|
9.749
|
14
|
|
765.037
|
1.672.404
|
45,7%
|
15.788.886.418
|
2,5%
|
20.638
|
9.441
|
15
|
|
140.915
|
320.229
|
44,0%
|
2.825.116.006
|
0,5%
|
20.048
|
8.822
|
16
|
|
249.099
|
588.879
|
42,3%
|
4.820.500.516
|
0,8%
|
19.352
|
8.186
|
17
|
|
1.677.681
|
4.084.035
|
41,1%
|
33.082.370.009
|
5,4%
|
19.719
|
8.100
|
18
|
|
1.891.255
|
5.042.992
|
37,5%
|
39.065.723.654
|
6,1%
|
20.656
|
7.747
|
19
|
|
2.068.597
|
5.824.662
|
35,5%
|
43.589.047.821
|
6,7%
|
21.072
|
7.484
|
20
|
|
741.020
|
2.009.330
|
36,9%
|
14.411.448.486
|
2,4%
|
19.448
|
7.172
|
|
Dati complessivi per l'Italia
|
Nome
|
Dichiaranti
|
Popolazione
|
%pop
|
Importo Complessivo
|
Reddito Medio
|
Media/Pop.
|
Italia
|
30.858.095
|
60.340.328
|
51,1%
|
706.372.389.849
|
22.891
|
11.706
|
|
Ricordiamo le
aliquote IRE attualmente in vigore
Da 0 a 15,000 euro si paga il 23%
Da 15,000 a 28,000 il 27%
Da 28,000 a 55,000 il 38%
Da 55,000 a 75,000 il 41%
Oltre i 75,000
il 43%
In definitiva su
706 miliardi di reddito dichiarato c’e’ una entrata di IRE di circa 160
miliardi che corrisponde a circa il 23%, perché una percentuale così bassa?
Perché la stragrande maggioranza dichiara meno di 15,000 euro all’anno!!!!!!!
Un notaio
dichiara un reddito medio di 280mila euro, un tassista di 14mila, un
commerciante di elettrodomestici ne guadagna, per il fisco, 10mila e un
commerciante di scarpe 7mila euro l'anno. I redditi dichiarati dai soggetti che
applicano gli studi di settore nel 2010 (in media 26.500 euro, 38.700 per i
congrui e 13.900 per i non congrui) riservano come al solito molte sorprese e i
dati relativi alle dichiarazioni 2010, riferiti all'annualità d'imposta
precedente, lo confermano. In molti casi si nota un salto molto rilevante tra i
ricavi o compensi, soprattutto per i soggetti congrui e coerenti rispetto ai
risultati di Gerico: fra ricavi e redditi la cifra si abbatte notevolmente. Un
dato che è ovviamente giustificato dalla redditività del settore di
riferimento, ma anche dai meccanismi fiscali di abbattimento del reddito.
Rispetto ai tassisti non se la passano molto meglio i baristi, per esempio, che
guadagnano poco più di 15mila euro l'anno, gli agenti immobiliari che si fermano
a 17.900 euro annui e i benzinai che, poi, di euro all'anno ne guadagnano
17.600. Ai tempi di Internet e della fotografia digitale fai-da-te va
decisamente peggio ai fotografi e agli agenti di viaggio, che hanno dichiarato
redditi per 11.900 e 11.400 euro nell'anno passato: meno di mille euro al mese.
Attività decisamente "precarie", almeno per l'importo dei redditi
prodotti Una situazione di maggior benessere dichiarato si riscontra per i
consulenti finanziari che, nonostante l'anno della crisi, hanno superato i
43mila euro. Tra i professionisti gli avvocati si sono attestati su redditi di
46mila euro circa, i commercialisti e i consulenti del lavoro hanno guadagnato
in media più di 49mila euro, mentre gli architetti hanno guadagnato 27.300 euro
e gli odontoiatri quasi 46mila. Messi bene i farmacisti, forse anche grazie
alla tracciabilità delle loro operazioni, con 107mila euro l'anno .Trattandosi
di dati "medi" che danno conto di soggetti che stanno nel centro di
grandi città come nel più remoto dei paesi di montagna, i numeri vanno comunque
considerati nel loro grado di approssimazione, anche se i dati presi in
considerazioni sono già scremati dei soggetti "minimi", con ricavi o
compensi inferiori ai 30mila euro. In questo modo si tratta della fascia
"ordinaria" di soggetti che applicano gli studi.
Un dato molto
importante è quello della differenza tra i soggetti congrui (anche per
adeguamento) e quelli che non lo sono. Anche tra i notai, una delle categorie
in assoluto più controllabili tra quelle soggette agli studi, si nota questa
differenza e così i congrui dichiarano 303mila euro di reddito l'anno, mentre i
non congrui 141mila; questo dato va forse messo in relazione con il crollo
delle compravendite immobiliari, che di certo ha inciso pesantemente sul
fatturato di chi non esercita in città medio-grandi. Tra gli avvocati si va dai
73.400 di reddito dei congrui ai 39mila di coloro che non lo sono. Notevole è
il caso dei laboratori di analisi: con un attivo di 31mila euro se congrui e
una perdita di 20mila euro se non sono congrui. Colpisce, infine, il dato degli
amministratori condominiali e immobiliari: anche considerando le società ed
enti ne vengono contati 12.951, la metà di quanti le maggiori associazioni di
categoria indicano come esercitanti la professione
Non è un caso se
le ultime manovre finanziarie hanno previsto premi per coloro che sono congrui
agli studi di settore anche in termini di "protezione" dagli
accertamenti attraverso il redditometro, con la necessità di soglie più alte di
differenza tra attribuibile e dichiarato per fare scattare l'accertamento
LE NOSTRE PROPOSTE
Dopo queste
doverose premesse, la nostra proposta :
Da 0 a 15,000 euro esentasse
Da 15,000 a 32,000 il 7%
Oltre i 32,000
il 15%
Ammettendo che
con queste aliquote , le dichiarazioni degli italiani non variassero, ci
troveremmo a incassare 50 miliardi e non 160 , quindi la nostra proposta è come
recuperare i 110 miliardi mancanti. E’ inutile dire scenderemo le spese inutili
, facile a dirsi ma quasi impossibile nella pratica.
Siamo convinti
che con una aliquota così bassa, la maggior parte dei redditi, come per magia,
raddoppierebbero se non triplicherebbero in molti casi. Ma escludiamo anche
questa possibilità dal calcolo.
La base del
nostro progetto è di rivoluzionare il modo di pagare le tasse, queste vanno
pagate, bisogna solo che siamo più eque e proporzionali alla vera ricchezza
personale.
Vogliamo passare
da una tassazione basata prevalentemente sul reddito ad una basata
prevalentemente sui consumi.
Il sistema attuale
è profondamente ingiusto in quanto colpisce al 100% alcune categorie e in
maniera molto minore altre.
Dividiamo in
categorie tutti i cittadini in base a come pagano le tasse dirette
Dipendente : 100%
Pensionato : 100%
Imprenditore
: 70% (stime)
Professionista
: 50% (stime)
Commerciante: 50% (stime)
Criminale :
0%
Straniero :
0%
Sappiamo che
l'IVA è la tassa che colpisce i consumi , ma li colpisce in modo indiscriminato
senza fare molta distinzione dei vari prodotti, chi ha una partita IVA , può
scaricare l'IVA sugli acquisti mentre l'utente finale no. L'IVA essendo una
tassa molto alta in percentuale produce una evasione enorme e difficile da
scovare .
Noi vogliamo
introdurre una micro tassa, anzi chiamiamola CDS ( contributo di solidarietà )
basata su consumi specifici, una tassa che viene specificata sul prodotto al
momento dell'acquisto dello stesso, una tassa indetraibile per tutti . La
incassa il venditore facente sostituto d'imposta e lo stesso la versa integralmente.
Abbiamo fatto
uno studio completo che prossimamente pubblicheremo in modo integrale, siamo
riusciti a trovare 1286 articoli o servizi per un incasso di oltre 100 miliardi
di euro per lo stato.
Adesso
facciamo degli esempi pratici e reali.
10 centesimi di
CDS sull'acquisto di un quotidiano, il giornale verrebbe a costare euro 1,40+0,10
per un totale di euro 1,50
Sul giornale verrebbe scritto il costo proprio 1,40+0,10 e
non 1,50 per identificare precisamente l'ammontare del CDC che si sta versando
allo stato.
Sembrano una sciocchezza i 10 centesimi , ma se si riflette
che ogni anno si vendono in Italia circa un miliardo di quotidiani , sarebbero
circa 100 milioni di euro di CDS , 100 milioni di tasse senza che nessuno se ne
accorga , cosa vuoi che sia per un lettore se il giornale lo paga 1,40 euro o
1,50 euro ?
Altro CDS riguarda un sito web, euro 50,00 l'anno per un sito
non professionale e dai 200,00 euro ai 50000,00 per un sito professionale, il
sito professionale si pagherebbe in base al numero di pagine visitate, quindi
il sito del piccolo venditore on line costerebbe euro 200,00 , quello di Ebay,
della FIAT, di FACEBOOK e cosi' via , costerebbe 50000,00 euro.
Attualmente abbiamo quasi 3 milioni di siti .it , da un
nostro calcolo, con le cifre esposte avremmo un CDS che va dai 800 milioni al
1400 milioni all'anno.
Un CDS per ogni pagamento con carta di credito dello 0,1%
che pagherebbero sia il venditore sia l'acquirente, significa che chi usa una
carta di credito o una a scalare e spenda in media 500,00 euro al mese,
pagherebbe 50 centesimi di CDS
Non manca il CDS per il telefono cellulare dell'1% , si
pagherebbero 10 centesimi ogni 10 euro di ricarica e cosi' via fino a
raggiungere oltre 1000 prodotti.
Voi mi direte che non faccio altro che aggiungere nuove
tasse sui consumi , certo, stiamo aggiungendo nuove tasse , ma bisogna tener
conto della premessa e cioè che l'IRE scende per tutti e quindi un operaio che
oggi lordo prende euro 1700,00 e gliene rimangono poco piu' di 1000 in busta paga, se ne troverebbe
in busta quasi 1600,00 . Un pensionato che ne prende netti euro 700 se ne
troverebbe più di 1000.
L'operaio o l'impiegato se avranno un tenore di vita
normale, contribuiranno con 400-500 euro al mese di CDS ma si troveranno con
oltre 600-700 euro in piu' in busta paga.
Sicuramente pagheranno molto di più di adesso tutti gli
altri , si pensa a quanti milioni di italiani e non , di ire non pagano
assolutamente nulla anche avendo redditi , senza dimenticare di chi ha reddito
proveniente da attività delittuose e quindi ovviamente non dichiarabili ,
ebbene anche questi ultimi pagheranno su quelli che consumano, che diamine
anche lo spacciatore legge il giornale sportivo, anche l'immigrato clandestino
telefona a casa.
Il concetto finale è chi guadagna lo fa per spendere ,
bisogna tassare sugli acquisti e non sul reddito prodotto, solo dagli acquisti
si evince il reale reddito di ognuno
Tabella CDS incassati in un anno
Giornali ( 0,10 CDS ) venduti in un anno oltre 1
miliardo. da 90
a 150 milioni .
Settimanali e mensili ( 0,20
CDS)
da 11 a 32 milioni
Sito internet .it ( da 50,00 a 10000,00 CDS ) 3
milioni di siti da 560 a 1300 milioni
Uso carta credito (0,1% + 0,1%
CDS ) 80 miliardi di transazioni 160 milioni
Invio SMS ( 0,01 CDS ) 80 milioni di SMS al giorno
200 milioni
Ricarica telefonica ( 1% CDS
)
90 milioni
Acquisto Telefonino ( da 3,00 a 50,00 euro CDS ) 20
milioni di pezzi all’anno 230 milioni
Soggiorno hotel ( da 0,50 a 20,00 euro CDS ) circa
2000 milioni
Coperto ristorante ( da 0,50 a 10,00 CDS)
circa 1000 milioni
Invio pacchi nazionali ( da 0,10 a 2,00 CDS ) circa 300 milioni
Biglietto musei
Biglietto cinema/stadio/teatro
E cosi’ via per oltre 1000
articoli o servizi per arrivare a un totale di CDS che va da 95 ai 150 miliardi
di euro
"Se in un primo momento, l'idea non è assurda, allora
non c'è nessuna speranza che si realizzi