L'ultima fatica di Pizzuti è imperniata su quei ricercatori le cui scoperte scientifiche sono state oggetto di censura: insabbiate o ridicolizzate, sono quasi del tutto ignote al grande pubblico. "Scoperte scientifiche non autorizzate" solleva molte inquietanti questioni: ripercorre la storia di Nikola Tesla, uno straordinario e, al contempo, misconosciuto scienziato che, con oltre settecento brevetti rivoluzionari, gettò le fondamenta tecnologiche della società contemporanea. L'autore si sofferma su altri "scienziati ribelli" (Wilhelm Reich, Marco Todeschini…) condannati all'oblio dall'establishment. Sfata uno dei più diffusi miti della nostra epoca, "la libera scienza al servizio di tutti", dimostrando come in realtà sia l'élite globale ad indirizzare il progresso tecnico.
E' evidente che le invenzioni del genio serbo sono alla base di successivi sviluppi tecnologico-strategici, quali i famigerati impianti H.A.A.R.P. in grado di riscaldare e deformare la ionosfera per fini che spaziano dal controllo climatico alle "guerre stellari", dallo scatenamento di terremoti alla tomografia della crosta terrestre.
Anche il contributo di Tesla inerente a questioni teoriche è di grande rilievo: egli, contestando le conclusioni degli accademici, a seguito dell'esperimento condotto da Michelson e Morley, ritenne che i campi elettromagnetici, come la forza di gravità, fossero sottoprodotti dell'etere, fonte di energia primaria, oggi indicata come 'energia del punto zero'. La nozione di etere, espulsa dalla porta, è rientrata dalla finestra, perché il concetto di vuoto assoluto è stato superato, grazie agli sviluppi della fisica quantistica. Infatti il "vuoto" non è vuoto. Questo fatto, estraneo ai paradigmi concettuali della fisica classica, è, invece, un dato incontrovertibile per la fisica quantistica. Infatti, se all'interno di un sistema, togliamo ogni particella ed ogni campo, rimane sempre un'energia di fondo, la cosiddetta energia (o fluttuazione) del "vuoto", definita anche energia del punto zero. Questa energia, rilevata attraverso l'esperimento ideato dallo scienziato olandese Casimir, ancora non è ben conosciuta, ma sembra che rivesta un ruolo fondamentale sul piano cosmico. L'energia della fluttuazione del "vuoto" è quantizzata, ovvero non è distribuita in maniera continua, ma in quanti, pacchetti discreti. I quanti di energia hanno la possibilità di creare coppie di elettroni e positroni (le antiparticelle degli elettroni, quindi di carica positiva) che, dopo aver vissuto un'"esistenza" per tempi brevissimi, si annichiliscono a vicenda, riformando il quanto di energia che li aveva generati.
Il giornalista e narratore Roberto Tartaglia, nato nel 1977, ha composto il primo romanzo che verte sulle chemtrails. Il titolo del libro, basato su documenti e riferimenti oggettivi ed ambientato in borghi medievali della provincia italiana, è "Casus belli".
Questo è l'intreccio. E' la primavera del 2006. Mirko Nalli, un chimico in pensione, viene ucciso nel suo appartamento e lasciato nudo nel letto. L'assenza di testimoni e le poche notizie certe sulla vittima suscitano dubbi ed incertezze negli investigatori. A condurre le indagini è il commissario della Squadra omicidi, Marzio Merisi. Le prime ricerche portano a misteriosi documenti, cartacei e digitali. Il materiale si riferisce a strani fenomeni chimici, ma mostra anche immagini ambigue e conturbanti di aerei e teschi con tibie incrociate.
Mentre le indagini proseguono in una logorante sequela di capovolgimenti, altri crimini si consumano intorno ad un quadro già abbastanza macabro e complesso. Un sicario anonimo ed invisibile sembra essere in grado di eliminare chiunque osi sbarrargli la strada. Ma perché? Che cosa spinge un essere umano ad uccidere in modo tanto feroce dei suoi simili? Qual è il casus belli?
La scrittrice Sabina Marchesi, collaboratrice di Carlo Lucarelli, ha definito il testo: "Una scommessa vincente, un thriller graffiante e di denuncia".
Attraverso la narrativa, si scopre quello che, nella saggistica pseudo-scientifica, è distorto o addirittura nascosto.