Paola Lagorio,
presiede l'associazione “La Bendandiana” che raccoglie i fogli, gli studi di
Bendandi. Sulle carte del ricercatore si trovano le risposte, le sue previsioni.
B Per Raffaele Bendandi l'origine di un
terremoto è cosmica, quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l'azione
del nostro satellite va sommarsi a quella degli altri pianeti, da qui la
prevedibilità esatta dei terremoti
Ma veniamo a
quella previsione, o presunta tale, secondo cui un sisma devastante dovrebbe
colpire Roma l' 11 maggio del 2011 ( cosa fortunatamente non avvenuta ).Di fatto però
Bendandi ad un certo punto della sua
vita decise di distruggere con il fuoco
le sue carte previsionali, per poi avere un improvviso ripensamento che lo
portò a salvare brandelli di suoi documenti. Lì vengono
riportati numeri e considerazioni numeriche, lì appare la data del
2011.
Dice Paola Lagorio “nulla in
queste carte riporta a luoghi o date precise,” non ci sono quindi notizie circa
un eventuale sisma nel 2011 a Roma, nella data dell'11 maggio.
Nessuna previsione, nessuna
notizia del terremoto appena avvenuto in Giappone, ma a riflettere alcuni
istanti sorprende un dato “11 marzo 2011” è la data del terribile sisma
nipponico, ritornano quindi due date l'11 e il 2011.
Non abbiamo gli
strumenti per affermare nulla, ma sorprenderci possiamo. Cercheremo di
approfondire nei prossimi giorni se, ed eventualmente in che modo, ci possano
essere state previsioni di un sisma
in un'area diversa da Roma, ma in una data non troppo dissimile da quella di cui
si sente parlare. Se così fosse sarebbe
bene approfondire la sostanza dei numeri apparsi sulle carte di
Bendandi.
Bendandi
realizzò strumenti tecnici per le previsioni e strumenti che tutti oggi cercano
di mettere a punto. Come riporta Elena Dusi di Repubblica, in California esiste
il "Gruppo di studio sulle probabilità di un terremoto in California" (Wgcep)
che fa capo all'università della California del sud. I ricercatori che ne fanno
parte hanno calcolato che la California del sud sarà colpita da un sisma di
magnitudo 6,7 o superiore nei prossimi trent'anni con una probabilità del 99%.
Informazione dir elativa utilità che
non consente quindi di prevederené esattamente dove né esattamente
quando.
In Giappone invece alla regione di Tohoku, quella colpita dal devastante sisma dell'11 marzo, era stato applicato un algoritmo per la valutazione del rischio di terremoti con magnitudo superiore a otto. L'elaborazione – spiega la Dusi su Repubblica- “ è stata fatta dal computer in base a dati geologici presi sul terreno, e nel luglio del 2010 aveva previsto un allarme elevato nella zona a nord-est dell'arcipelago. Ma pochi mesi dopo, uno dei parametri utilizzati era sceso di poco sotto la soglia. Risultato: l'allarme per la regione di Tohoku era stato cancellato a gennaio del 2011, esattamente due mesi prima del sisma.”
I modelli, sia giapponesi che californiani, per quanto molto diversi per tecniche e livello di attendibilità scientifica, di fatto mostrano ancora una volta l'imprevedibilità dei terremoti.