2012-08-29
Vivere bene con meno di 500 euro al mese
Il costo della vita in Italia è davvero alto, mentre gli stipendi continuano a diminuire. Ciò provoca una situazione sgradevole (economicamente parlando). Ma lo sapevi che con un buon conto in banca o con un lavoro online (webmaster, programmatore, seo, copywriter ecc) puoi vivere una bella vita in moltissimi paesi, guadagnando meno di 500 euro al mese? Se la risposta è no, quest’articolo ti piacerà molto (almeno spero).
Se in Italia l’affitto costa in media 400-500 euro al mese, in altri paesi puoi trovare una casa, un appartamento o un albergo con meno di 50 euro al mese. Già questa piccola differenza ti permetterebbe di risparmiare un sacco di soldi. Ma oltre a questa premessa, iniziamo a spiegare come vivere con meno di 500 euro al mese. Ovviamente, se vuoi fare ciò, dovrai vivere in un altro paese, non in Italia!
1) Thailandia – La Thailandia è un paese davvero molto bello che vi offre anche il mare, quindi il divertimento è assicurato. Si possono trovare appartamenti in affitto a prezzi bassissimi, 20-50 euro al mese. Il cibo costa pochissimo, quindi potete mangiare 5 euro in tutto il giorno (per due persone). Ci sono anche le varie bollette della luce, di internet e via dicendo. Ma, sommando tutto, il costo della vita si potrà superare con somme comprese tra 200 e 400 euro.
2) Serbia – Anche qui c’è il mare, quindi la vita non sarà mai noiosa. Gli appartamenti si possono affittare a meno di 100 euro al mese. Per mangiare bastano circa 200 euro al mese (per due persone), quindi il tutto si può fare con meno di 500 euro. Ci sono anche vari posti bellissimi e gente molto cordiale. Infine, la Serbia è conosciuta per le famose ragazze more, alte e con corpi perfetti.
3) Bosnia e Macedonia – Sono due paesi piccoli che non offrono molte mete turistiche ma offrono un costo della vita bassissimo. Un appartamento di 80 metri quadrati in affitto costa circa 50 euro (Sia in Macedonia che in Bosnia). Il cibo è davvero economico. Per fare un esempio, al ristorante potete mangiare 1 chilo di pesce a meno di 3 euro. Se preferite la carne, il pollo cotto (intero) può costare solo 2 euro. Anche i trasporti sono molto economici. Viaggiare in taxi è davvero bello, visto che il costo è di circa 10 euro ogni 50 chilometri. In bosnia e Macedonia la gente vive anche con meno di 200 euro al mese. Se però volete una vita “agiata”, dovrete guadagnare almeno 500 euro al mese!
E voi conoscete altri metodi per vivere con meno di 500 euro al mese? Vi ricordo che il costo della manodopera in questi paesi è bassissimo, quindi potete anche avviare delle attività di qualsiasi genere.
2012-08-27
Il lago di OHRID in Macedonia
Ohrid è una località sulle sponde del lago di Ohrid in Macedonia. Ohrid è ricca di testimonianze del passato e fin dal 1980 l'Unesco provvedeva ad inserirla nella lista dei siti che costituiscono patrimonio mondiale dell'umanità. Magnifico è anche l'ambiente naturale in cui sorge la località.
Ci sono luoghi nel mondo che non ti aspetti, paesi che non penseresti mai di visitare perchè fuori dalle rotte comuni del turismo, eppure sono proprio questi i luoghi che più di altri ti affascinano.
Uno di questi è la Macedonia, paese ricco di storia, e in particolare del lago di Ohrid ( o di Ocrida che dir si voglia) la cui acqua è talmente limpida e pulita che a detta dei pescatori del posto si può bere.
Passeggiando lungo la strada che costeggia le rive del lago si può ammirare tutto il fascino di questo luogo così bello e misterioso che fin dal 1980 l’Unesco tutela considerandolo Patrimonio dell’Umanità.
Qui nel lago vivono una fauna e una flora davvero molto particolare tant’è che molte specie sono uniche di questo lago. Quello che più affascina, però è la pace e la quiete che si respira ammirando il panorama mozzafiato che si presenta davanti agli occhi con il lago circondato dalle montagne macedoni ricoperte da una fittissima vegetazione.
Proprio per apprezzare questi panorami mozzafiato e per godere ancora di più del suo fascino non ci si può esimere dal dedicare qualche ora della visita ad un giro in barco sul lago.
Tuttavia anche i dintorni presentano numerosi luoghi di grande interesse la cui visita permette di comprendere meglio la cultura di questo straordinario paese.
La città più importante da visitare è Ohrid, città ricca di storia visto che nel suo territorio furono ritrovati antichi insediamenti illirici. Tra le cose da vedere in questa piccola ma splendida città suggerisco il Duomo di S. Bogorodica Perivlepta, il Bazaar e la chiesa di Santa Sofia (che è anche la Cattedrale della città) la cui costruzione attuale risale all’anno 1035 circa.
Proseguendo la visita dei dintorni del Lago di Ohrid si può visitare la città di Struga, dove è d’obbligo una visita alla Chiesa di San Giorgio, il Museo della Natura e le famose grotte anticamente utilizzate come luogo di culto.
Infine per gli amanti della natura non può mancare una visita al Parco Nazionale di Galicica situato tra il lago di Ohrid e Prespa e che può essere considerata a tutti gli effetti la riserva naturalistica più importante della Penisola Balcanica.
Insomma se stai progettando di organizzare il tuo prossimo viaggio perchè non pensare ad una meta diversa, così vicina all’Italia e così affascinante come la Macedonia e il bellissimo Lago di Ohrid?
2012-08-22
La cascata delle Marmore
Storia
La Cascata delle Marmore è opera dell'ingegno dei Romani fu ideata dal console M. Curio Dentato nel III sec. a.C. per liberare la piana reatina dagli acquitrini facendo defluire le acque del Velino nel sottostante corso del Nera.
Tre salti per una meraviglia
Spettacolare scenario della natura la Cascata delle Marmore è uno dei guinness dell'Umbria; la Cascata è infatti la più alta d'Europa (165 m. di dislivello divisi in tre salti) ed è la protagonista del paesaggio della Valnerina.
Natura e ambiente
La Cascata dispone di cinque sentieri attrezzati e segnalati che conducono i visitatori nel cuore del paesaggio e consentono di osservare i tre salti da insoliti e affascinanti punti di vista. Un’esperienza unica per vivere il fragore delle acque. Tre dei cinque sentieri costeggiano la cascata, uno percorre la parte alta della rupe nella zona dei Campacci e un altro risale la rupe di fronte alla cascata stessa.
Energia e bellezza
Oggi le sue acque sono sfruttate per produrre energia elettrica,ma la sua bellezza è rimasta intatta. Per questo è stata candidata come patrimonio mondiale dell’Unesco.
L’ode di Byron
La cascata è stata celebrata da artisti e poeti dai viaggiatori del Grand Tour. George Byron le dedicò un’ode e la definì “orribilmente bella”. Un monumento, nel belvedere inferiore, ricorda il grande poeta inglese.
I percorsi della Cascata delle Marmore
Percorso 1 - Dentro la natura.
- grado di difficoltà: media;
- tempo di percorrenza: 40 m. in salita, 25 m. in discesa;
- dislivello: 150 m.
Percorso 2 - Il contatto
- grado di difficoltà: facile;
- tempo di percorrenza: 20 m. (circuito ad anello);
- dislivello:40 m.
Percorso 3 - Il fragore
- grado di difficoltà:facile;
- tempo di percorrenza: 20 m. (circuito ad anello)
- dislivello: 15 m.
Percorso 4 - La maestosità
- grado di difficoltà: media;
- tempo di percorrenza: 20 m. (in salita);
- dislivello: 90 m.
Percorso 5 - La vista
- grado di difficoltà: facile;
- tempo di percorrenza: 20 m.;
- dislivello: 0 m.
La Cascata delle Marmore è una cascata a flusso controllato, tra le più alte d'Europa, potendo contare su un dislivello complessivo di 165 m, suddiviso in tre salti.
Il nome deriva dai sali di calcio... Leggi tutto presenti sulle rocce che sembrano simili a marmo.
Le acque della cascata sono sfruttate intensamente per la produzione di energia elettrica, nella centrale di Galleto. Questo fa sì che la cascata vera e propria non sia continuamente funzionante, ma per la maggior parte del tempo si riduca alle dimensioni di un torrente. Il bacino del lago di Piediluco funge da serbatoio idrico per la centrale, costruita nel 1929, capace di produrre energia elettrica con una potenza di circa 530 MW. Per regolare il funzionamento della centrale e per permetterne la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la cascata viene fatta funzionare alla massima portata: un segnale acustico avvisa dell'apertura delle paratoie di regolazione, e in pochi minuti la portata aumenta fino al valore massimo. Normalmente, la cascata funziona un paio di ore al giorno, con orari di funzionamento prolungati in occasione di giorni festivi. Si accede ai punti di osservazione migliori previo pagamento di un biglietto d'ingresso
2012-08-10
Quando è stato inventato il gioco degli scacchi ?
Sull'origine degli scacchi sono fiorite numerose storie e leggende, ma una in
particolare ha avuto una vastissima diffusione:
In effetti il numero di chicchi risultante è di 264-1 (due alla sessantaquattro meno uno), pari ad un numero esorbitante, cioè a 18.446.744.073.709.551.615.
Questa leggenda era notissima durante il Medioevo con il nome di Duplicatio scacherii, tanto che vi appare un accenno anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri, dove viene adoperata dal sommo poeta per dare un'idea al lettore del numero degli Angeli presenti nei cieli:
C'era una volta un ricchissimo Principe indiano. Le sue ricchezze erano tali che nulla gli mancava ed ogni suo desiderio poteva essere esaudito. Mancandogli però in tal modo proprio ciò che l'uomo comune spesso ha, ovvero la bramosia verso un desiderio inesaudibile, il Principe trascorreva le giornate nell'ozio e nella noia. Un giorno, stanco di tanta inerzia, annunciò a tutti che avrebbe donato qualunque cosa richiesta a colui che fosse riuscito a farlo divertire nuovamente.
A corte si presentò uno stuolo di personaggi d'ogni genere, eruditi saggi e stravaganti fachiri, improbabili maghi e spericolati saltimbanchi, sfarzosi nobili e zotici plebei, ma nessuno riuscì a rallegrare l'annoiato Principe. Finché si fece avanti un mercante, famoso per le sue invenzioni. Aprì una scatola, estrasse una tavola con disegnate alternatamente 64 caselle bianche e nere, vi appoggiò sopra 32 figure di legno variamente intagliate, e si rivolse al nobile reggente: "Vi porgo i miei omaggi, o potentissimo Signore, nonchè questo gioco di mia modesta invenzione. L'ho chiamato il gioco degli scacchi".
Il Principe guardò perplesso il mercante e gli chiese spiegazioni sulle regole. Il mercante gliele mostrò, sconfiggendolo in una partita dimostrativa. Punto sull'orgoglio il Principe chiese la rivincita, perdendo nuovamente. Fu alla quarta sconfitta consecutiva che capì il genio del mercante, accorgendosi per giunta che non provava più noia ma un gran divertimento! Memore della sua promessa, chiese all'inventore di tale sublime gioco quale ricompensa desiderasse.
Il mercante, con aria dimessa, chiese un chicco di grano per la prima casella della scacchiera, due chicchi per la seconda, quattro chicchi per la terza, e via a raddoppiare fino all'ultima casella. Stupito da tanta modestia, il Principe diede ordine affinché la richiesta del mercante venisse subito esaudita. Gli scribi di corte si apprestarono a fare i conti, ma dopo qualche calcolo la meraviglia si stampò sui loro volti. Il risultato finale, infatti, era uguale alla quantità di grano ottenibile coltivando una superficie più grande della stessa Terra! Non potendo materialmente esaudire la richiesta dell'esoso mercante e non potendo neppure sottrarsi alla parola data, il Principe diede ordine di giustiziare immediatamente l'inventore degli scacchi.
In effetti il numero di chicchi risultante è di 264-1 (due alla sessantaquattro meno uno), pari ad un numero esorbitante, cioè a 18.446.744.073.709.551.615.
Questa leggenda era notissima durante il Medioevo con il nome di Duplicatio scacherii, tanto che vi appare un accenno anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri, dove viene adoperata dal sommo poeta per dare un'idea al lettore del numero degli Angeli presenti nei cieli:
L'incendio suo seguiva ogne scintillaIn realtà la leggenda è ancor più antica, risalendo proprio al periodo delle origini del gioco
ed eran tante, che 'l numero loro
più che 'l doppiar de li scacchi s'inmilla.
Paradiso, XXVIII, 91-93
2012-08-07
film Maternity Blues: come superare la depressione post partum
Una delle scoperte piacevoli e inaspettate di questo anno e' stato il regista Fabrizio Cattani con il suo "Maternity Blues" al festival del cinema all'aperto a Napoli. E' un film unico, maturo e profondo, creato da una persona estremamente sensibile ai problemi delle donne, in particolare quelli delle donne assassine dei propri figli. Un tema inaspettato e per molti "pesante" e impossibile da "digerire". Ma rimane comunque un problema importante nella nostra società, a volte sminuito e poco noto, ma sempre importante e degno di essere messo in discussione.
Nel suo film Fabrizio Cattani ci presenta le quattro donne protagoniste di un peccato imperdonabile a'gli occhi di tutti - un assassinio del proprio figlio. Ognuna di queste donne racconta la sua storia, la storia di amore e odio, a volte cosi controversa che ci fa congelare il sangue nelle vene.
Ed e' stato proprio questo film, controverso e profondo, che mi ha ispirato a pensare su il perche le donne decidono di farlo. Cosa provano in quel momento e come possono continuare a vivere dopo aver commesso il peccato piu grave?
Dal punto di vista della gran parte della societa', il problema non esiste. La donna che da la vita ad un bambino, non ha il diritto morale di toglierla in nessun modo e per nessun motivo. L'opinione pubblica e' cosi forte e prepotente che quasi non ci lascia spazio per pensare. Purtroppo la nostra umanitarieta' si diffonde soltanto sui bambini innocenti, sulle vittime. Invece non cerchiamo mai di capire le loro madri, quello che provano e come possono vivere il resto della vita con il profondo senso di colpa.
Se anche voi come me siete madri giovani probabilmente lo sapete gia cosa e' la depressione post partum e come si manifesta. Dovete anche sapere che non siete assolutamente sole. Sono i 80% delle donne che soffrono della depressione post partum: si sentono sole, "vuote", abbandonate e inutili. La depressione viene causata da un forte cambiamento ormonale. Immaginate che il vostro corpo si stava preparando per la nascita del vostro figlio per i lunghi nove mesi. Subito dopo il parto, quando il ginecologo vi toglie la placenta (che e' una "fabbrica di ormoni" nella gravidanza), il vostro livello ormonale cade, faccendovi sentire "vuote". Aggiungiamo anche la fatica, la stanchezza, l'impossibilita di riposarsi bene e stare un poco soli. Tutti vi dicono che dovete essere "al settimo cielo" per la vostra gioia. Ma non e' sempre cosi. Alcune donne non riescono a sentirsi mamme dal primo momento, non si sentono nemmeno felici. E' la cosa che puo' infastidere molto e' la parola "dovere". Si, le mamme devono essere felici, non devono mai sentirsi stanche o arrabbiate. Credo che sia il peso sociale che e' il vero problema della donna. La donna non ha piu il diritto di sentirsi diversamente da come la societa' vorrebbe che si sentisse.
Il tema scelto da Fabrizio Cattani non e' per niente semplice. Una delle storie raccontate nel film mi ha colpito molto. E' una storia della madre di tre figli, moglie e casalinga. Lei mette i panni nella lavatrice, con il neonato in braccio, due piu grandi litigano e non lo fanno dormire, il latte sul fuoco sta uscendo, il telefono squilla in continuazione (chiama il marito alcolizzato per dire che la tradisce). In quel momento, nel momento del caos e disperazione, nel momento quando non si puo' ragionare, suo figlio neonato diventa un'altro panno da lavare... Lo mette in lavatrice e preme "start"...
Perche queste donne uccidono i propri figli? Non esiste la risposta chiara. Probabilmente lo fanno per liberarsi da una situazione infernale?
Nella nostra societa sono proprio le donne il simbolo della famiglia. Sono le donne che portano i figli in grembo, li fanno nascere, li crescono, allattano, non dormono, sacrificano la propria vita, la propria carriera, e la propria vita privata. Lo fanno tutto per i figli. Sono tante che li crescono da soli, non avendo la possibilita di chiedere aiuto ai genitori e ai suoceri. Spesso il marito e' talmente impegnato da non capire quanto sia importante la sua presenza. Ed e' proprio il marito a essere in gran parte responsabile del benessere della propria moglie. E' molto importante ascoltare e capire quali siano i problemi, quale e' la situazione in cui si trova lei. Cosa le manca? Perche si sente sola? E' probabile che e' solo stanca della routine oppure le manca il tempo per dedicare a se stessa. E' possibile che le manca soltanto la presenza del marito, il rapporto che c'era prima del arrivo del figlio.
Come superare la depressione post partum?
Per prima cosa, vorrei consigliare alle donne di non restare sole. Uscite di casa e parlate. Parlate dei vostri problemi con amici, i genitori, ma soppratutto con il proprio marito. Perche e' solo lui in grado di aiutarvi. Imparate a parlare.
Fate sport. Appena il vostro ginecologo vi dice che potete tranquillamente fare sport, iniziate subito a farlo. Vi garantisco che vi sentirete subito meglio.
Chiamate una baby-sitter, la mamma/la suocera/l'amica, chiunque vuole e puo' stare con il vostro figlio anche per un paio d'ore. E' importante staccarsi e sentirsi liberi di fare quello che vi piace di fare. Non siate gli ostaggi nella propria casa!
Cercate di fare le amicizie nuove. Importante: non vi consiglio di trascorrere molto tempo in compagnia di altre mamme depresse. Provate invece di stare piu in compania delle persone felici, pronti a darvi le emozioni nuove.
Uscite di casa. Provate la terapia di make-up. Se vi truccate un po' vi sentite gia meglio. E poi tutti i sguardi non saranno piu diretti al vostro figlio adorabile, ma a voi!
Alle donne che non riescono proprio di stare a casa a fare la mamma e la moglie: non lo fare! Tornate a lavorare! E' importante che voi fate quello che vi rende felici e non quello che voi pensate di dover fare. Credetemi: anche il vostro bambino vi vuole vedere felice, perche la mamma felice e' la migliore mamma del mondo!
Festival del cinema all'aperto: http://www.accordiedisaccordi.com/
Il regista Fabrizio Cattani su Facebook: https://www.facebook.com/fabriziocattaniofficialfansclub
Il film Maternity Blues: http://www.maternityblues.it/film
Grazie per aiuto al psichologo Leonid Gorokhovatsky: https://www.facebook.com/SpecialistPoPsihiceskomuZdorovu
Nel suo film Fabrizio Cattani ci presenta le quattro donne protagoniste di un peccato imperdonabile a'gli occhi di tutti - un assassinio del proprio figlio. Ognuna di queste donne racconta la sua storia, la storia di amore e odio, a volte cosi controversa che ci fa congelare il sangue nelle vene.
Ed e' stato proprio questo film, controverso e profondo, che mi ha ispirato a pensare su il perche le donne decidono di farlo. Cosa provano in quel momento e come possono continuare a vivere dopo aver commesso il peccato piu grave?
Dal punto di vista della gran parte della societa', il problema non esiste. La donna che da la vita ad un bambino, non ha il diritto morale di toglierla in nessun modo e per nessun motivo. L'opinione pubblica e' cosi forte e prepotente che quasi non ci lascia spazio per pensare. Purtroppo la nostra umanitarieta' si diffonde soltanto sui bambini innocenti, sulle vittime. Invece non cerchiamo mai di capire le loro madri, quello che provano e come possono vivere il resto della vita con il profondo senso di colpa.
Se anche voi come me siete madri giovani probabilmente lo sapete gia cosa e' la depressione post partum e come si manifesta. Dovete anche sapere che non siete assolutamente sole. Sono i 80% delle donne che soffrono della depressione post partum: si sentono sole, "vuote", abbandonate e inutili. La depressione viene causata da un forte cambiamento ormonale. Immaginate che il vostro corpo si stava preparando per la nascita del vostro figlio per i lunghi nove mesi. Subito dopo il parto, quando il ginecologo vi toglie la placenta (che e' una "fabbrica di ormoni" nella gravidanza), il vostro livello ormonale cade, faccendovi sentire "vuote". Aggiungiamo anche la fatica, la stanchezza, l'impossibilita di riposarsi bene e stare un poco soli. Tutti vi dicono che dovete essere "al settimo cielo" per la vostra gioia. Ma non e' sempre cosi. Alcune donne non riescono a sentirsi mamme dal primo momento, non si sentono nemmeno felici. E' la cosa che puo' infastidere molto e' la parola "dovere". Si, le mamme devono essere felici, non devono mai sentirsi stanche o arrabbiate. Credo che sia il peso sociale che e' il vero problema della donna. La donna non ha piu il diritto di sentirsi diversamente da come la societa' vorrebbe che si sentisse.
Il tema scelto da Fabrizio Cattani non e' per niente semplice. Una delle storie raccontate nel film mi ha colpito molto. E' una storia della madre di tre figli, moglie e casalinga. Lei mette i panni nella lavatrice, con il neonato in braccio, due piu grandi litigano e non lo fanno dormire, il latte sul fuoco sta uscendo, il telefono squilla in continuazione (chiama il marito alcolizzato per dire che la tradisce). In quel momento, nel momento del caos e disperazione, nel momento quando non si puo' ragionare, suo figlio neonato diventa un'altro panno da lavare... Lo mette in lavatrice e preme "start"...
Perche queste donne uccidono i propri figli? Non esiste la risposta chiara. Probabilmente lo fanno per liberarsi da una situazione infernale?
Nella nostra societa sono proprio le donne il simbolo della famiglia. Sono le donne che portano i figli in grembo, li fanno nascere, li crescono, allattano, non dormono, sacrificano la propria vita, la propria carriera, e la propria vita privata. Lo fanno tutto per i figli. Sono tante che li crescono da soli, non avendo la possibilita di chiedere aiuto ai genitori e ai suoceri. Spesso il marito e' talmente impegnato da non capire quanto sia importante la sua presenza. Ed e' proprio il marito a essere in gran parte responsabile del benessere della propria moglie. E' molto importante ascoltare e capire quali siano i problemi, quale e' la situazione in cui si trova lei. Cosa le manca? Perche si sente sola? E' probabile che e' solo stanca della routine oppure le manca il tempo per dedicare a se stessa. E' possibile che le manca soltanto la presenza del marito, il rapporto che c'era prima del arrivo del figlio.
Come superare la depressione post partum?
Per prima cosa, vorrei consigliare alle donne di non restare sole. Uscite di casa e parlate. Parlate dei vostri problemi con amici, i genitori, ma soppratutto con il proprio marito. Perche e' solo lui in grado di aiutarvi. Imparate a parlare.
Fate sport. Appena il vostro ginecologo vi dice che potete tranquillamente fare sport, iniziate subito a farlo. Vi garantisco che vi sentirete subito meglio.
Chiamate una baby-sitter, la mamma/la suocera/l'amica, chiunque vuole e puo' stare con il vostro figlio anche per un paio d'ore. E' importante staccarsi e sentirsi liberi di fare quello che vi piace di fare. Non siate gli ostaggi nella propria casa!
Cercate di fare le amicizie nuove. Importante: non vi consiglio di trascorrere molto tempo in compagnia di altre mamme depresse. Provate invece di stare piu in compania delle persone felici, pronti a darvi le emozioni nuove.
Uscite di casa. Provate la terapia di make-up. Se vi truccate un po' vi sentite gia meglio. E poi tutti i sguardi non saranno piu diretti al vostro figlio adorabile, ma a voi!
Alle donne che non riescono proprio di stare a casa a fare la mamma e la moglie: non lo fare! Tornate a lavorare! E' importante che voi fate quello che vi rende felici e non quello che voi pensate di dover fare. Credetemi: anche il vostro bambino vi vuole vedere felice, perche la mamma felice e' la migliore mamma del mondo!
Festival del cinema all'aperto: http://www.accordiedisaccordi.com/
Il regista Fabrizio Cattani su Facebook: https://www.facebook.com/fabriziocattaniofficialfansclub
Il film Maternity Blues: http://www.maternityblues.it/film
Grazie per aiuto al psichologo Leonid Gorokhovatsky: https://www.facebook.com/SpecialistPoPsihiceskomuZdorovu
2012-08-05
Allarme per gli antidolorifici, uccidono più della droga
La denuncia arriva dal Cdc statunitense che, in un rapporto, rileva come l’overdose di antidolorifici oppiacei abbia ucciso nel solo 2008 quasi 15 mila americani contro i 4 mila del 1999. E 475.000 sono state, nel 2009, le richieste di soccorso di emergenza per abuso di questi farmaci.
È
triplicata la vendita di oppioidi e narcotici negli Stati Uniti dal 1999 ad oggi
e più che triplicati sono i decessi legati all’overdose da questi farmaci, tanto
da arrivare a 40 morti al giorno. Nel solo 2008, infatti, sono decedute 14.800
persone per abuso di antidolorifici, contro i 4.000 del 1999.
Numeri allarmanti, che arrivano da un rapporto del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Cdc) statunitense, che nell'ambito di uno studio sull'abuso di prescrizione dei farmaci, accende in particolare io riflettori sull'abuso di antidolorifici oppiacei definendolo una vera e propria "epidemia". Queste sostanze, secondo gli esperti americani, provocherebbero ormai più morti dell’eroina e della cocaina. E proprio come l’eroina e la cocaina, possono creare una forte dipendenza.
Numeri allarmanti, che arrivano da un rapporto del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Cdc) statunitense, che nell'ambito di uno studio sull'abuso di prescrizione dei farmaci, accende in particolare io riflettori sull'abuso di antidolorifici oppiacei definendolo una vera e propria "epidemia". Queste sostanze, secondo gli esperti americani, provocherebbero ormai più morti dell’eroina e della cocaina. E proprio come l’eroina e la cocaina, possono creare una forte dipendenza.
Già da una survey dello scorso anno sull’uso dei farmaci, ricorda il rapporto, era emerso che un americano su 20 di età superiore ai 12 anni usa antidolorifici pur non avendo motivi medici per farlo. E il numero di accessi al Pronto soccorso legato all’abuso di questi farmaci, aggiunge la Cdc, è raddoppiato in 5 anni raggiungendo quota 475.000 nel 2009. Un fenomeno in continua crescita. Ogni giorno, secondo il rapporto, sono circa 5.500 le persone che iniziano a fare un uso improprio di antidolorifici.
La vendita di questi farmaci, come detto, è aumentata del 300% dal 1999 secondo i dati della Drug Enforcement Administration citati dalla Cdc. Il modo per ottenerli è per lo più il passaggio da amici e conoscenti, cioè utilizzando i farmaci prescritti per qualcun altro. Ma, secondo il rapporto, anche le prescrizioni hanno subito una forte impennata. Gli oppiacei, dunque, sono sempre più a portata di mano.
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