2012-09-12

Come pubblicare un libro


Quanti di noi hanno versato gocce di sudore, lacrime amare, speso ore e ore, giorni e mesi di lavoro... Per un solo scopo: riuscire finalmente a scrivere il proprio primo libro! Iniziare è semplice, cogliere una delle tante idee che fulminee ci attraversano costantemente il cervello sembra uno scherzo, ma nel momento in cui dall'idea ci tocca passare alla stesura della prima pagina, e poi del primo capitolo e così via, le cose cambiano! L'eccitazione che inizialmente sembrava pervadere tutto il nostro corpo va scemando con l'aumentare delle righe, e mantenere alta la concentrazione non è sempre semplice, soprattutto in un mondo come quello in cui viviamo, un'epoca fatta di minuti contati, fatta di frastuono, confusione, stress, lavoro... Quanti di noi hanno rinunciato? Quanti sono partiti in quarta per poi abbandonare tutto il giorno dopo... Eppure nella mischia c'è anche chi è riuscito a perseverare e chi continua a tenere duro, pur di raggiungere la fine, pur di poter vedere e toccare, le pagine prodotte dalla propria mente e dalla propria abilità! Non so quanti di voi abbiano avuto la fortuna di provare questa sensazione, ma a me sembra ancora ieri allorché portai a termine il mio primo libro. Era una serata tranquilla, come tante... Sapevo che mancava ormai poco alla chiusura dell'ultimo capitolo, ma continuavo a mantenere alta la mia attenzione: dovevo terminare con qualcosa di memorabile. Anche se già sapevo fin dall'inizio come sarebbe finita quella storia, dovevo fare del mio meglio per potenziare al massimo quell'idea, che covavo in corpo da mesi... Dovevo superare me stesso! Trascorsi qualche ora sulle ultime frasi; scrissi e cancellai, riscrissi e riprovai di nuovo non so quante combinazioni! E nel frattempo mi rendevo conto che stavo quasi ritardando ciò che ormai era ineluttabile, ciò che avevo desiderato per tantissimo tempo... Un sottile filo di nostalgia mi stava avvinghiando ancora a quelle pagine, l'idea delle prime battute, dei primi dialoghi del personaggio principale... L'idea di tutte quelle emozioni, che il mio stesso libro aveva contribuito a suscitare! Eccomi all'improvviso all'ultima frase. Poche battute durate un'eternità... E poi la FINE. Finito... In quel momento ho sentito un peso scivolarmi dal petto e una strana leggerezza pervadermi la testa, ancora lievemente confusa per il netto cambiamento: avevo finito! Avevo scritto un libro, il mio primo libro! Ricordo ancora la mia povera prima stampante a getto d'inchiostro e la risma di carta comprata per l'occasione: un'ora a guardare le pagine del mio romanzo, quasi ipnotizzato dal rumore ripetitivo della stampante... Ed ecco, che quasi all'improvviso, il rumore si ferma e il silenzio invade la stanza: la prima copia della mia opera è pronta e la posso "sfogliare" in qualche modo. Non importa se dovrò ancora rileggerla e correggerla cento volte: intanto l'ostacolo più grande è stato superato!



TRASCORRONO UN PO' DI MESI...


Dopo qualche mese di lavoro noioso, trascorso a rileggere ciò che noi stessi abbiamo sudato per scrivere, ecco che il nostro libro è davvero giunto al capolinea: è pronto, è corretto, noi stessi siamo pronti! In questo momento non desideriamo che farlo leggere ad altri esseri umani: il solo pensiero ci eccita e ci stimola di nuovo a lavorare ancora per la nostra opera, per diffonderla e per avere un parere reale. Ora viene il bello!.... Ma ne siamo proprio sicuri?... Questo è quanto pensano i neofiti, che con un filo di angoscia iniziano a dibattersi tra l'idea di farsi i fatti propri e lasciare il proprio libro a casa, e l'idea di preparare un "pacchetto" e lasciare che il proprio "figlio" prenda finalmente il volo. Ma come fare? Cosa decidere?...

BISOGNA PRENDERE UNA DECISIONE

Spero mi sarà perdonata la franchezza. Io capisco benissimo l'iniziale indecisione e le normali paure dei giovani, ma non capisco cosa significhi farsi un mazzo tanto per poi lasciare il proprio libro ad ammuffire dentro un armadio! "Si ma io volevo solo imparare a scrivere bene!... Sai per un eventuale lavoro, oppure per... ehm", o ancora: "Ma io ho scritto per tirare fuori il mio vero Io, ma non mostrerei mai i miei pensieri alla gente, mi vergogno!"... Mi sembra di sentire nelle orecchie migliaia di vocine del genere, che tentano di giustificare la propria immotivata timidezza. Ma dico io, cari miei, se volevate imparare a scrivere, non potevate pensare a leggere o a studiarvi un po' di libri di grammatica o a eseguire qualche esercizio di scrittura? Proprio un libro dovevate realizzare? E se siete timidi, o volevate tirare fuori la vostra interiorità, non facevate prima a scrivere al vostro "caro diario"?... Per fortuna la stragrande maggioranza di queste persone alla fine non realizza opere degne di essere lette, ma poniamo il caso che tra queste ce ne sia almeno una che è riuscita a comporre un capolavoro, o quasi? Vi pare giusto che questo capolavoro sia destinato a rimanere nell'oblio, insieme al proprio autore, per la sola timidezza? per la sola vergogna e paura di essere "giudicati"? La vita non va gettata via sperperando il proprio tempo in azioni senza futuro! Il mio consiglio è questo: se avete scritto un libro, lo avete letto e corretto fino alla nausea, allora PROPONETELO! Inviatelo a chi vi pare, ma fatelo leggere! Ascoltate cosa hanno da dire gli altri, senza lasciarvi coinvolgere troppo, ma almeno affrontate la vostra vita di petto, da protagonisti! Non sprecate il vostro tempo! Prendete il computer e iniziate a eseguire delle ricerche mirate per trovare degli editori, perché di editori ce ne sono tantissimi e tra questi figuratevi se non ce n'é almeno uno disposto a pubblicarvi! Io posso darvi la certezza assoluta che se il vostro libro non fa letteralmente schifo, un editore lo troverete senza nemmeno dover faticare troppo!

COME CERCO UN EDITORE?

La prima cosa che dovete fare è imparare a cercare e a usare i vari motori di ricerca. Per esempio, smettetela di usare delle chiavi di ricerca stupide come "editori"... Ma cosa significa? Molti di voi già sapranno come eseguire delle ricerche, ma io rimango allibito nel constatare che altri non sanno far altro che inserire paroline del genere! Cercate delle combinazioni! Per esempio: "Pubblicare libro", "Pubblicare inediti", "Pubblicare libro inedito", "Elenco case editrici", ecc. senza inserire articoli, ma solo le parole che ci interessano. E poi, esistono diversi siti che si occupano di raccogliere degli elenchi di casa editrici: potete consultare quelli. Non ci vuole poi molto!


LA SCELTA DEGLI EDITORI



Trovati gli editori, dovremo cercare di escludere quelli che non fanno al caso nostro: se abbiamo un romanzo da proporre, perché proporlo a chi pubblica solo saggistica? Se abbiamo scritto una raccolta di poesie, perché proporle a chi non ha nemmeno una collana dedicata alla Poesia? Insomma, basta un po' di criterio per non fare degli errori di valutazione. Fatto questo, avremo comunque una bella lista di editori... Con quale cominciare? Vediamo per prima cosa di visitare i loro siti... Quello che penso io è che se una casa editrice o non ha un sito, o ha un sito brutto, fatto male... Non è una casa editrice decente. Considerate solo che io sono un uomo che col computer ci fa a pugni, eppure pare che un sito sono riuscito a metterlo in piedi (almeno la vecchia versione, ora sono stato aiutato!). Se un editore non è capace di fare neanche questo, non oso immaginare che tipo di grafica o pubblicità sarà capace di produrre. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Qualcuno potrà dirmi: "Ma l'editore non deve essere un artista! Si occupa di libri!"... Cacchio se lo deve essere invece! Siamo NOI che ci occupiamo di scrittura, l'editore deve saper sì gestire i propri libri, è vero, ma deve pure essere capace di creare belle copertine, un design originale, che salta subito all'occhio! Altrimenti vedremo il nostro libro scadere nel prodotto mediocre che fa schifo a tutti! Se poi l'editore non ha un sito web o ne ha uno che un bambino della scuola primaria potrebbe far molto meglio, in che modo riuscirà a diffondere le nostre opere? Ormai le nostre possibilità sono su Internet! Quindi attenzione agli editori non aggiornati! A questo punto ecco che la nostra lista comincia a dimagrire: come procedere? Che posso dirvi...? Qui due sono le cose: o vi armate di pazienza e scrivete a tutti, oppure scegliete quegli editori che maggiormente vi ispirano e vi attirano. Anche il nome e il logo dell'editore sono cose importanti! Immaginate il vostro libro pubblicato e inserito in una delle collana degli editori che state esaminando... "La mia opera pubblicata dalla casa editrice Tal dei Tali, oppure dalla Pinco Pallino editrice"... Cercate di proiettarvi nel futuro e di capire con quale di questi editori vi piacerà avere a che fare!



I PRIMI CONTATTI CON GLI EDITORI



Ecco!Ho scelto le case editrici alle quali voglio inviare la mia opera! Come procedere? Innanzitutto armatevi di pazienza e vedete un po' le varie modalità di presentazione e spedizione delle opere offerte dai diversi editori. Alcuni rimangono ancorati alle spedizioni normali, con pacco, altri utilizzano degli indirizzi di posta elettronica, altri ancora dei form o moduli on line... Scegliete le modalità che più vi aggradano! Se non volete spendere soldi meglio il formato elettronico, se invece avete tempo da perdere stampatevi un po' di copie del vostro libro e rilegatelo per bene. Fate come volete, l'importante è che i vostri file o i vostri stampati siano leggibili e semplici. Non serve utilizzare un carattere particolare o formattare il testo come se fosse già impaginato! Non perdete tempo in questo, perché a queste cose ci penserà l'editore se vi pubblicherà! Mettete tutti i vostri dati anche sulle copie, e preparate buste e pacchetti postali... Il viaggio comincia!



L'ATTESA...



Passeranno da un minimo di 3 settimane a un massimo di 6 mesi, prima che qualche editore si faccia vivo, e non è detto che il responso sia positivo, sia chiaro! Poniamo il caso che abbiamo inviato dieci pacchi a dieci diversi editori... A chi dare più credito? A chi ci risponde prima o a chi ci mette due secoli a degnarci di una lettera o e-mail? Mi pare ovvio che editori troppo intasati, ci farebbero passare i guai in fase di pubblicazione, o perché sono male organizzati, oppure perché risparmiano sul personale! Quindi, se un editore ci risponde prima degli altri e ci dà un esito positivo, cosa fare? Il mio modesto parere è quello di parlare con l'editore in questione e ascoltare la sua offerta. Se è un'offerta abbastanza buona, non me la sentirei di dire che vale la pena rinunciare pur di attendere la risposta di altri editori. Semmai potremo chiedere un po' di tempo per riflettere, ma mai tirare troppo la corda! Autori più bravi di noi esistono sempre, e può arrivare in ogni momento un'opera migliore sulla quale l'editore decide di puntare a nostro discapito. Chi glielo fa fare ad aspettare? Bisogna ponderare bene le proprie scelte.



NON ESISTE UN SOLO TIPO DI EDITORE...
CE NE SONO TANTI, MA SOLO POCHI  SONO RAGGIUNGIBILI


Per i non addetti ai lavori, un editore vale l'altro, o quasi. Eppure non è così: esistono tanti tipi di realtà editoriali, editori grandissimi, grandi, medio piccoli e piccolissimi. Poi esistono gli editori a contributo e i book on demand (che meritano un discorso a parte). Ecco uno schema che riassume le principali categorie:
 

  • I GRUPPI EDITORIALI, OVVERO: GLI INARRIVABILI: senza fare troppi giri di parole... Sono case editrici grandissime, come la Mondadori, che hanno accorpato, in un unico gruppo, tanti altri grandi marchi editoriali. Sono come squali divoratori di editori indipendenti; come ne spunta uno che si afferma sul mercato... ZAC! Arrivano loro e cercano di comprare il nuovo marchio. Pubblicare con queste case editrici è davvero difficile, direi impossibile... Eppure solo con esse si riesce ad avere davvero una buona visibilità, anche se non è detto che pubblicare con la Mondadori, ad esempio, renda famosi; delle migliaia di titoli che pubblica di anno in anno, solo pochi sono degni di nota, altri, seppure realizzano vendite discrete, non raggiungono il grande pubblico e tutte le librerie e/o supermercati. Insomma, visto che pubblicare con questi editori è quasi impossibile e che, anche una volta raggiunta la pubblicazione con essi, il successo è tutt'altro che scontato, è quasi più semplice darsi all'Enalotto.
  • GLI EDITORI INDIPENDENTI (GRANDI): Sono ottimi editori con un buon potenziale. Hanno folti cataloghi e canali di distribuzione spesso simili a quelli dei grossi gruppi editoriali. Hanno sì meno visibilità, tuttavia se la cavano egregiamente e hanno conquistato una fetta di lettori e un posticino nelle librerie, e talvolta anche nei supermercati. Pubblicare con essi è già più verosimile, ma non semplice, anzi. Molti nemmeno prendono in considerazione gli esordienti, altri ricevono manoscritti, ma selezionano in maniera drastica e in tempi biblici.
  • GLI EDITORI INDIPENDENTI (DI MEDIA GRANDEZZA): potenzialmente mirano a percorrere la strada degli editori trattati pocanzi, ma, per il momento, godono di una visibilità molto minore. Tuttavia, hanno spesso canali distributivi niente male, soprattutto in caso di ordini diretti. Il più delle volte sono editori di nicchia, quindi è difficile che trattino tutti i generi. Pubblicare con loro può essere possibile, ma non è facile individuarli, in quanto non li troviamo quasi mai in libreria. Anche in questo caso il "successo" è più un miraggio che una possibilità.
  • GLI EDITORI INDIPENDENTI (PICCOLI MA COMPETENTI): sono editori piccoli, ma che selezionano e curano il proprio catalogo nel migliore dei modi; i loro prodotti sono di ottima qualità, anche se non sempre perfetti. Sono editori seri, ma con nessuna o poca visibilità. Tirano a campare grazie a Internet e agli ordini diretti, tuttavia il più delle volte non hanno una distribuzione sufficiente (non per loro colpa). Sono gli unici che possono darci una concreta possibilità di pubblicazione, ma non bisogna biasimarli se economicamente non ce la fanno e possono pubblicare solo tramite concorsi o comunque solo pochi titoli l'anno.
  • L'EDITORE PICCOLO E UN PO' INCOMPETENTE, MA FORTUNATO: come sopra, ma con competenze insufficienti. I suoi prodotti fanno spesso pena (in nome del risparmio estremo), e gli autori non vedono mai, o quasi mai, il becco d'un quattrino per i propri diritti (dietro scuse varie). Ce ne sono alcuni in giro, e forse durano solo perché hanno la fortuna di incappare in qualche autore carismatico di suo, che insomma vive di luce propria e vende grazie alle proprie iniziative e non grazie all'editore, che quasi mai si fa carico della promozione. Non ha distributori, e se li ha, vende comunque poco e sempre gli stessi titoli. La sua fortuna è la comunità che riesce a crearsi intorno: una comunità che lo segue e che il più delle volte è pagante (abbonamenti, quote associative, ecc.). Se poi è uno scrittore prolifico, il tempo che dedica agli altri autori ne risulta dimezzato: è un egocentrico, e spesso ha altre fonti di denaro. Si può provare a pubblicare con questi editori ma... ne vale la pena?
  • L'EDITORE IDEALISTA E DEL TUTTO INCOMPETENTE: è uno scrittore di scarso o medio talento; ha girovagato presso una marea di editori e, non trovando il fesso disposto a pubblicarlo gratis, si è indignato nei loro confronti, fino a decidere di crearsi una casa editrice. Crea l'attività, inizia ad assaporare le difficoltà che ci sono dietro la facciata dell'editoria, ma non molla. Per andare avanti, decide di fare a meno di grafici, correttori di bozze e altri dipendenti: decide di improvvisare e così realizza libri orrendi, che si sfasciano in mano (stampandoli a basso costo presso un amico o un tipografo economico); le sue copertine e gli impaginati dei suoi libri sono ancora più tremendi! Un obbrobrio che prende vita attorno ai testi di poveracci inconsapevoli che, pubblicano sì gratis, ma arrivano al punto di vergognarsi del proprio libro, una volta che lo hanno in mano. Questo editore/scrittore non ha quasi mai distributori; si nasconde dietro le questioni di principio e intanto non sa nulla dei meccanismi che girano intorno al mondo dell'editoria. Prende accordi diretti con 5/6 librerie e la cosa finisce là. Rimane un mediocre e finisce per fallire miseramente poco dopo, portandosi appresso i suoi Autori, che si ritrovano di nuovo esordienti.
  • L'EDITORE A PAGAMENTO: In questa categoria potremmo metterci di tutto, semmai differenziando le case editrici per il tipo di contributo economico richiesto. Partiamo dalle case editrici per PAZZI. Queste hanno l'ardire di chiedere cifre assurde, tipo 6000 euro, per pubblicare un libretto di 120 pagine; non hanno nessun canale di distribuzione capillare, promozione quasi pari a zero. Logicamente guadagnano sull'autore. Poi ci sono le case editrici per SOGNATORI, che chiedono cifre meno esose, intorno ai 2000 euro, ma con lo stesso trattamento delle prime. Tra queste ce ne sono alcune più o meno serie: quelle meno serie si riconoscono in quanto si guardano bene dal far sapere, sul sito, che chiedono un contributo; quando parlano con l'autore lo illudono, promettendogli un successo che, come abbiamo visto, nessuna casa editrice può garantire! Quelli più seri mettono, invece, le carte in tavola da subito; dicono: "Ok, chiediamo un contributo perché non copriamo le spese, però non ti garantiamo il successo, ma semplicemente che faremo del nostro meglio con i nostri canali". Il problema si crea quando l'autore si illude di raggiungere chissà quale traguardo con questi editori (ma anche con quelli trattati più sopra, sebbene non a contributo). Infine ci sono gli editori a contributo per POVERI ILLUSI, che semplicemente chiedono contributi più bassi, ma a volte con meccanismi mentali che capiscono solo loro e che sono fuori da ogni logica; ad esempio: "Noi non chiediamo un contributo! Solo che se l'autore non è disposto nemmeno a comprarsi 50 copie per sé, vuol dire che non ha intenzione di impegnarsi per pubblicizzare l'opera, quindi non lo pubblichiamo!".




TIRANDO LE SOMME...

 
Io ho avuto a che fare con alcuni di questi editori (sia gratuiti che a pagamento). Il problema di quelli gratuiti e competenti (gli altri li scarto a priori) è che non ti pubblicano facilmente. Puoi provarci, ma ciò comporta un dispendio di tempo non indifferente e risultati non certi (spesso fallimentari). Se invece desideri pubblicare per forza, per motivi personali, per fare o farti un regalo, per proteggere la tua opera dal plagio con la pubblicazione, o per provare ad avere successo in modo circostanziato e autonomo, a questo punto è molto meglio un buon BOOK ON DEMAND, che non le case editrici a pagamento, descritte sopra. Quanto meno non ti vincolano e non ti impongono le loro cifre. Il resto dei servizi è comunque variegato (a richiesta editing, grafica, distribuzione, un minimo di promozione, ecc.) e almeno è tutto nero su bianco, e se paghi un servizio sei sicuro di riceverlo. Tra l'altro è la soluzione più vantaggiosa anche economicamente parlando (il costo è quello di stampa e non di copertina, e i diritti d'autore riconosciuti sono spesso altissimi rispetto agli editori a contributo!).



IL CONTRATTO DI EDIZIONE


Nel momento in cui arriva il contratto a casa o via e-mail, non vi resta che analizzarlo con attenzione. Secondo quanto stabilisce la Legge sul Diritto d'Autore, esistono alcuni elementi che non devono assolutamente mancare:
  • Il Contratto Editoriale può essere a "Edizione" o a "Termine"; nel primo caso nel contratto deve essere indicato chiaramente questo limite, altrimenti nel secondo caso deve essere indicata la durata, che può arrivare a massimo venti anni.
  • Nel contratto deve essere indicato il numero minimo di esemplari che si stima di stampare per ogni edizione, (200 copie, 500 copie, 1000 copie, e così via).
Il numero di ristampe è libero, in quanto rappresenta un discorso diverso da quello dell'Edizione che comporta una revisione del libro, con nuovo codice ISBN. Nel contratto l'Autore è obbligato solitamente a consegnare l'Opera entro tempi stabiliti e in una forma idonea, ed è inoltre obbligato a garantire il pacifico godimento dei diritti ceduti. L'editore invece è obbligato a riprodurre e porre in vendita l'opera col nome dell'Autore, in forma anonima o con Pseudonimo deciso nel contratto eventualmente dall'Autore. Altri elementi obbligatori sono questi:
  • La pubblicazione dell'Opera deve aver luogo entro il termine fissato nel contratto e tale termine non può comunque essere superiore ai due anni, decorrenti dal giorno della consegna del file da parte dell'Autore o della stipulazione del contratto, se posteriore.
  • L'Autore ha il diritto di introdurre delle modifiche prima della stampa, ma non di alterare la sostanza dell'opera.
  • Il compenso spettante all'Autore è costituito da una percentuale sul prezzo di copertina degli esemplari venduti, concordata nel contratto.
  • L'editore è obbligato a rendere conto annualmente delle copie vendute.
  • Nel contratto di edizione il prezzo di copertina è fissato dall'editore, che comunque deve avvisare l'autore, che può chiedere spiegazioni se il prezzo aumenta in maniera tale da ledere i propri interessi.
  • Se l'opera non trova smercio sul mercato al prezzo fissato, l'editore prima di svendere le copie o di mandarle al macero, deve interpellare l'autore, il quale può acquistare le copie a prezzo notevolmente ridotto.

CONCLUSIONE

Concludo il mio discorso augurando a tutti buona fortuna. Vogliate scusare la franchezza di certe mie espressioni, ma fa parte del mio carattere essere chiaro e conciso. Avrò forse turbato l'animo nobile di certi giovani scrittori che sono convinti delle proprie idee... Quello che voglio far capir loro è che ogni tanto dovrebbero calarsi nei panni altrui e non giudicarsi grandi scrittori prima ancora di aver fatto nulla! La strada è molto lunga: bisogna investire, lavorare, destreggiarsi nella massa per farsi notare, e non starsene fermi nella proprie posizioni a vedere gli anni volar via. Poi scrivere per voi stessi va anche bene, quando si tratta di piccole poesie o raccontini, ma se volete fare sul serio mettetevi in mente che non potete rinunciare all'idea di pubblicare il vostro libro, in un modo o nell'altro!