Nella stessa cappella è conservato il "Cristo Velato", ( clicca per leggere altro nostro articolo ) la cosa che rende misteriosa quest'opera è appunto la velatura in pietra, che a detta di esperti è impossibile da realizzare con un tale realismo, si pensa infatti che anche per la velatura sia stato utilizzato un sistema alchemico sconosciuto che ha pietrificato un velo vero.
"Calcina viva nuova 10 libbre, acqua barilli 4, carbone di
frassino. Covri la grata della fornace co' carboni accesi a fiamma di brace; con
ausilio di mantici a basso vento. Cala il Modello da covrire in una vasca
ammattonata; indi covrilo con velo sottilissimo di spezial tessuto bagnato con
acqua e Calcina. Modella le forme e gitta lentamente l'acqua e la Calcina
Misturate. Per l'esecuzione: soffia leve co' mantici i vapori esalati dalla
brace nella vasca sotto il liquido composito. Per quattro dì ripeti l'Opera
rinnovando l 'acqua e la Calcina. Con Macchina preparata alla bisogna Leva il
Modello e deponilo sul piano di lavoro, acciocché il rifinitore Lavori
d'acconcia Arte. Sarà il velo come di marmo divenuto al Naturale e il Sembiante
del modello Trasparire".
Questa stessa tecnica è stata utilizzata per creare la Rete della statua "Il
Disinganno" e il velo di "Pudicizia" sempre nella stessa cappella ove risiede il Cristo
velato.
Forse l'opera "il Disinganno" rende, ancor più che il Cristo
velato, la straordinarietà di queste opere. Creare una rete così perfetta e
sottile, con martello e scalpello? Quei vuoti e quei pieni... umanamente
impossibile, non credete? Eppure tutto è come il marmo.
Fonti:Paola Giovetti, L'Italia dell'insolito e del mistero, Mediterranee editori.
Umberto Cordier, Guida ai luoghi misteriosi d'Italia, Piemme pocket.