Il disegno di questa bicicletta fra le carte di Leonardo da Vinci era troppo inatteso per non destare incredulità e incertezze tra gli studiosi. Esso è venuto alla luce durante i lavori di restauro del Codice Atlantico, dopo il distacco di due mezzi fogli incollati da Pompeo Leoni alla fine del secolo XVI su un foglio di supporto di suddetto Codice.
Il disegno, trovandosi sul verso di un foglio che il Leoni aveva diviso in due metà, era rimasto invisibile per oltre 360 anni, e nessuno ovviamente poteva in quel lasso di tempo aggiungere nuovi scritti o disegni. Secondo il Marinoni, autore del disegno dovette essere il piccolo allievo e modello di Leonardo detto Salaì, che è l'unica parola scritta sul foglio. L'allievo forse copiava un disegno del maestro.
La trasmissione a catena con ruote a denti cubici deriva certamente dal disegno vinciano del Ms. di Madrid I, f. 10, che nessuno potè conoscere prima del 1966.
riproduzione di bicicletta di leonardo |