2012-01-25

/*-*\ Dedicato a chi davvero dedica la propria vita per gli altri

Dott. Morino Gianfranco
Il Premio "Cuore amico"  viene assegnato al dott. Gianfranco Morino, un medico che presta la sua opera in Kenya.
Scegliere non è stato facile, dato che le segnalazioni che ci sono pervenute sono degne della massima attenzione e nessuno dei missionari ha qualche intenzione o attesa di essere sotto lo sguardo dell'opinione pubblica. Ovviamente i prescelti non possono che essere un'indicazione tra tante, lungi da noi formulare una classifica meritocratica - sottolineano i promotori del Premio giunto alla XVma edizione. L'obiettivo del Premio Cuore Amico, "Nobel missionario", è segnalare, attraverso figure esemplari di missionari cattolici e laici , l'opera promossa dalla Chiesa attraverso l'evangelizzazione e a favore dei poveri del Sud del mondo.

Il dott. Gianfranco Morino, vive dal 1986 a Nairobi con la moglie Marcella e quattro figli ed è l'unico medico italiano a lavorare in un ospedale pubblico kenyano. La sua è una carriera molto singolare: laureatosi in medicina a Pavia, ha svolto un'esperienza di servizio civile in Kenya, ha poi operato in aree rurali al confine con l'Etiopia ed ora, oltre che in ospedale, é presente in due baraccopoli di Nairobi (Mathare e Korogocho).



La sua attività si svolge principalmente sul versante della lotta all'Aids con un approccio integrato: educazione nelle scuole, individuazione dei pazienti attraverso ambulatori gratuiti e cura negli ospedali pubblici, formazione del personale sanitari. Nell'ospedale dei poveri di Mbgadi la sua piccola associazione World Friends assicura chirurgie e farmaci antiretrovirali a malati piccoli e grandi.


"Vivo in Africa e da questo mio osservatorio privilegiato sono stato e sono testimone di tragedie e di emergenze umanitarie ormai diventate croniche. Gli aiuti d'emergenza sono sicuramente necessari per alleviare le sofferenze delle popolazioni - nota il dott. Morino - ma deve essere ben certo che sono sintomo di un fallimento". Pacatamente il dottore denuncia che "l'Africa si sta disintegrando sotto i nostri occhi, depredata del sottosuolo e delle foreste, distrutta dall'Aids, strangolata dal debito e dai banditi ai governi, ulteriormente impoverita dalla fuga dei suoi cervelli migliori".





E pone una domanda: "Noi piccoli e grandi lavoratori della cooperazione dovremmo farci onestamente una domanda: siamo parte del problema o parte della soluzione? Dobbiamo capovolgere la prospettiva con la nostra testa al Sud! E tra cinismo e rassegnazione credere che sia possibile trovare una via di mezzo, una speranza che riassuma professionalità e motivazione, obiettività e rispetto, cultura ed esperienza. Mi viene alla mente il concetto di generosità così originalmente espresso dal grande sociologo svizzero J. Ziegler: La generosità é contemporaneamente l'emozione generata dal sentimento di rivolta davanti all'oppressione e il desiderio di un mondo migliore" - conclude il medico.