2012-01-06

/*-*\ Un sogno, EQUITALIA MAI PIU'

Equitalia? Mai più. È il sogno di molti, soprattutto di chi ha ricevuto cartelle esattoriali “pazze”, per penalità inesistenti o non comunicate. In quest’inverno di rigidità, le tensioni e i malumori confluiscono con facilità in via Millevoi, a Roma, dove c’è la sede centrale. Ed è contro Equitalia che vengono spediti proiettili e maledizioni (e anche una bomba). E di fronte a queste minacce, sono in molti che approvano, sotto sotto. Il clima è questo, tanto che Beppe Grillo, seguendo il suo fiuto, condanna, ma invita a considerare le ragioni di chi spedisce i proiettili. E allora serve na soluzione, una qualsiasi, e se ne è affacciata una strana: eliminarla. Sì, ma senza esplosivi: per via legale. Anzi, parlamentare.
L’idea è del senatore dell’Idv Stefano Pedica: il disegno di legge è pronto, va solo presentata all’apertura dei lavori nel nuovo anno. «L’intenzione – spiega il senatore a Linkiesta – è di far tornare la gestione della riscossione dei morosi all’Agenzia delle Entrate», e soprattutto «far sì che l’amministratore sia un altro». Cioè, non Attilio Befera. La legge andrebbe ad abrogare quella esistente, avrebbe «un indirizzo diverso: più attento all’ascolto di chi non paga». Cioè degli evasori? «C’è differenza tra evasori e morosi», puntualizza: «i primi sono quelli che non pagano perché non vogliono, gli altri quelli che non pagano perché non possono». Questi ultimi avrebbero diritto a più comprensione.




Giusto, avran pensato. Tanto che a supporto della legge è partita una petizione popolare: almeno 500.000 firme a tambur battente, organizzate dalla Federcontribuenti per chiudere Equitalia. Si può firmare e lasciare commenti (per la verità, finora nessuno molto originale: spaziano da “basta!!” a “dobbiamo fermarli!” ). E cominciare così una battaglia che per molti suona come una rivincita

Insomma, si vuol mettere un guinzaglio a un’agenzia che «ormai agisce in maniera autonoma, anche dalle leggi del parlamento», che «colpisce i piccoli, ma non i grandi», che «non ammette ricorsi se non si paga subito almeno un terzo dell’importo». Che si accanisce sui contribuenti «per fare cassa, con cartelle vere e cartelle false, o “pazze”». Il tutto comporta costi sociali piuttosto alti.
In questo inverno di rigidità, forse il nodo in via Millevoi verrà sciolto. Le tensioni verranno allentate, il moroso avrà respiro e l’Idv un sacco di consensi, forse voti, almeno sorrisi. La legge, di sicuro, va ad accarezzare le simpatie di molte persone. Ma il problema, firme o non firme, è che non è stata ancora depositata: nella sostanza, non c’è. Quando ci sarà un testo, allora si vedrà la direzione della proposta. E come cambierà, se mai, la tenaglia di Equitalia.