Qualche
dato per comprendere la portata de “Il Codice da Vinci”
- Copie
vendute nel mondo à
60.000.000
- Copie
vendute in Italia à
2.800.000
- Lingue
tradotte à
44
- Numero
edizioni à
72
Centinaia di libri sugli stessi argomenti (Opus Dei, Priorato di Sion, Maria Maddalena moglie e madre, Santo Graal, Sang Real, Merovingi, ecc.), eppure nessun libro ha avuto lo stesso impatto mediatico: perché?
Il Codice da Vinci, casualmente parlando, esce in un periodo caldissimo di “scontro di civiltà e di religioni”. Questo “scontro”, è bene ricordarlo, rientra in un vera e propria strategia portata avanti da una cricca potente di personaggi perlopiù neoconservatori di estrema destra (gli stessi che oggi controllano il burattino Bush junior e che simpatizzano per tutte le destra, ma i particolar modo per quella israeliana del Likud: Leeden, Perle, Wolfowitz, Rumsfeld, Rove, ecc.).
Cronologia
degli accadimenti:
Il
Prof. Franco Cardini (ordinario di Storia Medioevale dell’Università di Firenze)
è convinto che «Il successo di Dan Brown
appartiene ai messaggi mafiosi che la classe dirigente USA ha inviato al
Vaticano ed è un brandello nella grande lotta per la conquista del potere
universale».
Nessuno può affermarlo con sicurezza, ma l’unica cosa veramente certa è che dietro il battage mediatico del libro e ora del film vi sono indubbiamente dei Poteri Forti (certamente economici, ma non solo), che hanno voluto veicolare, in questo ben preciso momento storico, un messaggio chiaro.
Nessuno può affermarlo con sicurezza, ma l’unica cosa veramente certa è che dietro il battage mediatico del libro e ora del film vi sono indubbiamente dei Poteri Forti (certamente economici, ma non solo), che hanno voluto veicolare, in questo ben preciso momento storico, un messaggio chiaro.