Il suo funzionamento è semplice, su di una tavola ci sono scritte tutte le lettere dell'alfabeto, le cifre da 0 a 9, e alcune piccole frasi e parole, come ad esempio "si", "no", "arrivederci" o "non lo so", e servendosi di un piccolo strumento triangolare denominato plachette, da posizionare sulla tavola, lo spirito, in seguito a delle domande fatte dai partecipanti alla seduta, costruirà delle frasi indicando con la punta lettera per lettera, in ordine. Per funzionare bisogna che tutti i partecipanti devono essere in contatto con la plachette con un dito.
Molti hanno avuto esperienze con le tavole Ouija, anche dovuto al fatto che una vecchia industria di giocattoli, nei primi del '900 le brevettò e le costruì in serie come un comune gioco da tavola.
I risultati, per tutti, erano sbalorditivi, nessuno capiva come, ma la tavola funzionava, e funziona.
Grossi però i dubbi, come sempre, sul suo funzionamento. C'è chi pensava che almeno uno dei partecipanti guidasse la plachette ad insaputa degli altri, c'è chi dava la colpa unicamente alla suggestione e chi concluse che si trattava e si tratta dell'effetto ideomotorio, cioè movimenti involontari che seguono il nostro pensiero, la nostra immaginazione.
Fenomeno risolto? Ancora non lo si può dire del tutto. Esistono ancora molti dibatti su questo tema. Chi crede al vero funzionamento della tavola prende forza dalle risposte, ottenute da una seduta, spesso molto dettagliate, mentre gli scettici cercano una spiegazione muovendosi tra la paura, la suggestione e l'inconscio.