La Coca-Cola® è una delle bevande
più diffuse nel mondo.
Chi ha avuto occasione di viaggiare l'ha trovata dappertutto: in Germania, in Francia, in Messico, a Manila, ad Honolulu, persino in Lapponia negli igloo. In Italia venne importata insieme alle truppe americane durante la liberazione e in breve, da oscura bibita analcolica divenne una fra le più bevute. I motivi sono senza dubbio parecchi: dal leggero gusto al caramello, alla grossa operazione commerciale con campagne pubblicitarie martellanti, agli operatori in «stelle e strisce» che la fecero accettare anche dagli organi predisposti al controllo senza che ci fosse un minimo di indagine sulla composizione della bibita.
Chi ha avuto occasione di viaggiare l'ha trovata dappertutto: in Germania, in Francia, in Messico, a Manila, ad Honolulu, persino in Lapponia negli igloo. In Italia venne importata insieme alle truppe americane durante la liberazione e in breve, da oscura bibita analcolica divenne una fra le più bevute. I motivi sono senza dubbio parecchi: dal leggero gusto al caramello, alla grossa operazione commerciale con campagne pubblicitarie martellanti, agli operatori in «stelle e strisce» che la fecero accettare anche dagli organi predisposti al controllo senza che ci fosse un minimo di indagine sulla composizione della bibita.
Del resto alle richieste di
chiarimento, si rispondeva con la legge n. 441, istituita il 26/2/1963 e firmata
da Fanfani, lervolino, Bosco, Tremelloni Trabucchi, Rumor, Colombo e dall'allora
presidente della Repubblica Segni, dove all'art. 19 così si legge:
«L'autorità sanitaria provinciale, gli ispettorati sanitari, i segretari
tecnici e le guardie di sanità devono, salvo gli obblighi che loro incombono per
legge, conservare il segreto sui processi di preparazione, produzione e
conservazione delle sostanze alimentarie delle bevande, che vengono a loro
conoscenza per ragioni d'ufficio, sotto le sanzioni dell'art. 623 del Codice
Penale».
La composizione di questa bevanda
rimase quindi nel tempo un «segreto di stato» al punto che gli stessi
concessionari ricevono il prodotto-base e si limitano a diluirlo.
Ricercare i composti che vengono dichiarati è un'impresa ardua visto che sono stampati sui tappi delle bottiglie con caratteri di altezza non superiore ai 2 mm.
Leggiamo: ACQUA, ZUCCHERO, ACIDO FOSFORICO, ESTRATTI VEGETALI, ESSENZE NATURALI, CAFFEINA. Contiene ANIDRIDE CARBONICA. Colorata con CARAMELLO. AROMI NATURALI.
Ricercare i composti che vengono dichiarati è un'impresa ardua visto che sono stampati sui tappi delle bottiglie con caratteri di altezza non superiore ai 2 mm.
Leggiamo: ACQUA, ZUCCHERO, ACIDO FOSFORICO, ESTRATTI VEGETALI, ESSENZE NATURALI, CAFFEINA. Contiene ANIDRIDE CARBONICA. Colorata con CARAMELLO. AROMI NATURALI.
Detto questo ne sappiamo quanto
prima. E' formata da acido fosforico zuccherato oppure acqua zuccherata col
sapore di caffè? Come sempre le quantità di ciascun composto non vengono
indicate. La COCA-COLA® ha un elevato tenore calorico (lo affermo per coloro che
fanno le cure dimagranti tralasciando i vini e bevendo queste bibite): un
bicchiere corrisponde a 40 Kcal. contro i 67 di un bicchiere di cordiale. Il
contenuto zuccherino è alquanto elevato: 110 grammi per litro (la Fanta ne
contiene addirittura 140 g/litro). Il CARAMELLO (E 150) ottenuto con processi
ammoniacali dà il colore alla bibita che apparirebbe grigia come in Olanda dove
l'E 150 è vietato. L'acido fosforico è presente in 325 mq/l e il «pizzicorino»
viene dalla quantità di anidride carbonica (CO2) presente: 5,4 gr. per litro.
Sostanze in grado di smidollare un osso data l'elevato acidità (pH 2,25). Ma c'è
di più.
La COCA-COLA® è «una bibita
analcolica gassata» e come tale è regolamentata dal D.P.R. n. 719 dei 19/5/1958.
Agli art. 2 e 5 leggiamo che le «bibite vendute col nome di una pianta non
avente un frutto a succo debbono essere preparate con sostanze provenienti dalla
pianta».
Questo vuoi dire che allora il nome «COCA-COLA®» deve avere come sostanze essenziali la COCA e la COLA. La COCA (o erytroxilon coca) è una pianta proveniente dalla Bolivia con foglie lanceolate che contengono una droga definita cocaina, classificata nell'elenco delle sostanze stupefacenti del registro della farmacopea statale.
A questo punto i casi che si presentano sono due e paradossalmente portano alla stessa conclusione. La COCA-COLA® è fuorilegge perché una bevanda che contiene «sostanze stupefacenti; oppure la COCA-COLA® è fuorilegge perché non la contiene, ma viene venduta col nome di questa pianta.
Questo vuoi dire che allora il nome «COCA-COLA®» deve avere come sostanze essenziali la COCA e la COLA. La COCA (o erytroxilon coca) è una pianta proveniente dalla Bolivia con foglie lanceolate che contengono una droga definita cocaina, classificata nell'elenco delle sostanze stupefacenti del registro della farmacopea statale.
A questo punto i casi che si presentano sono due e paradossalmente portano alla stessa conclusione. La COCA-COLA® è fuorilegge perché una bevanda che contiene «sostanze stupefacenti; oppure la COCA-COLA® è fuorilegge perché non la contiene, ma viene venduta col nome di questa pianta.
Accettiamo per un attimo questa
seconda ipotesi: (anche se pare ormai scontato che COCA-COLA® e aspirina diano
gli effetti degli allucinogeni) ci sarebbe da pensare che il nome è stato dato
per solleticare l'immaginazione e la fantasia dei consumatore. Si potrebbe
dedurne anche che la COLA (o cola acuminata), pianta arborea delle Sterculiacee
con frutti a forma di noce contenenti caffeina, non sia presente. Ma in ogni
caso fra le sostanze «aggiunte» appare la caffeina, iscritta all'elenco della
farmacopea ufficiale ma non iscritta nell'elenco di quelle stesse sostanze la
cui vendita è libera.
E la COCA-COLA® ne contiene 118 mg. per litro: quindi è ancora fuorilegge perché dovrebbe essere venduta in farmacia dietro presentazione della ricetta medica!!
E la COCA-COLA® ne contiene 118 mg. per litro: quindi è ancora fuorilegge perché dovrebbe essere venduta in farmacia dietro presentazione della ricetta medica!!
Dal 1975 la Coca-Cola ha iniziato
a imbottigliare il prodotto in America in recipienti di plastica.
L'amministrazione federale per cibi e bevande (FDA) è intervenuta in quanto sono
state trovate tracce di ACRILNITRILE (ACN), composto presente nella plastica,
che può dar luogo a lesioni di tipo cellulare.
Come sovente accade pur di risparmiare nei processi industriali, non vengono mai valutati i rischi sanitari.
Come mai si permette la distribuzione ai giovani di una bevanda contenente caffeina?
Quali interessi in gioco anche politici esistono per permettere la distribuzione di tale bevendo?
Come sovente accade pur di risparmiare nei processi industriali, non vengono mai valutati i rischi sanitari.
Come mai si permette la distribuzione ai giovani di una bevanda contenente caffeina?
Quali interessi in gioco anche politici esistono per permettere la distribuzione di tale bevendo?