2015-09-13

Guadagnare un milione di euro all'anno con un blog

Non si tratta del solito titolo per aumentare i click nei risultati di ricerca di Google ma di un fatto reale. Tre giorni fa Salvatore Aranzulla ha concesso una intervista a il Giornale.it in cui ha confessato di generare un fatturato annuo di un milione di euro con il suo blog Aranzulla Tecnologia ospitato nel portale Virgilio. Si tratta di un caso limite difficilmente replicabile che però si presta a delle considerazioni importanti per chi opera nel mondo del blogging. 

Se avete cercato sul web una qualsiasi cosa che riguardi Windows, Office, Mac, video, audio o software vi sarà certamente capitato di avere come primo risultato proprio un post di Salvatore Aranzulla che ora pubblica anche su Totaltech.it. Il suo segreto è la semplicità di esposizione che lo fa apprezzare dagli utenti meno esperti ma che fa anche storcere il naso agli esperti informatici che gli contestano il fatto di pubblicare esclusivamente guide per dummies. Provate a cercare su Google "come spegnere l'iPhone" e vedrete due articoli di Aranzulla posizionati al primo e al secondo posto. Il fatto è che alla maggior parte dei blogger suoi concorrenti neppure verrebbe in mente di perdere tempo a scrivere un articolo su una tale banalità. Questo è invece il suo segreto che in fondo è l'uovo di Colombo. La maggior parte delle ricerche su internet non sono fatte da esperti ma da persone con una conoscenza modestissima degli argomenti. Questo non vale solo per l'informatica. Anche le query più cercate nell'ambito medico per esempio sono di una semplicità disarmante. Se anche fossimo esperti di fisica delle particelle qualora facessimo delle ricerche su come si stirano le camicie lo faremmo comunque impostando delle parole chiave banalissime. Tutti noi siamo dei dummies sul web ad esclusione di pochissimi argomenti di cui siamo effettivamente esperti. 

Questa vicenda mi ha fatto riflettere e mi ha dato lo spunto per un articolo completamente diverso da quello che scriverebbe Aranzulla, che non si posizionerà certamente nelle prime posizioni dei motori per nessuna parola chiave ma che spero possa essere di una qualche utilità per chi come me abbia intrapreso la difficile ma esaltante avventura del blogging. Il dato eccezionale del fatturato di Salvatore Aranzulla fa pensare che con un semplice sito si possa generare un reddito che permetta di vivere in modo indipendente da altre attività? Il sistema utilizzato da Aranzulla può essere replicato in un altro settore del web? È possibile ottenere ottimi risultati con un sito gestito da una sola persona oppure ci vogliono più siti a cui lavorano molti autori? Non sono certo il depositario di verità assolute ma cominciamo a fissare alcuni punti fermi.  

NASCITA DI UN BLOG COME UNA STARTUP


Quando si inizia a pubblicare su un sito non ci si rende conto che abbiamo avviato una startup. Si tratta indubbiamente di una startup particolare ma che ha in nuce tutte le caratteristiche di una vera impresa. Si può decidere di rimanere nel campo del  no-profit oppure se provare a generare reddito. Un blog o anche un sito di altro genere in linea di massima ha bisogno di una spesa iniziale molto modesta, addirittura nulla se si decide di utilizzare una piattaforma gratuita. Le spese di gestione sono bassissime  visto che per un sito gestito da una sola persona si limitano al costo del dominio quando non si sia optato per uno gratuito. 

IL BLOG COME FONTE DI REDDITO


Un sito può diventare la più importante fonte di reddito per chi lo gestisce? L'esperienza di Salvatore Aranzulla ci dice che è certamente possibile però con delle precisazioni importanti. Nel web non si ottiene niente con niente quindi alla base di un sito di successo anche dal punto di vista economico ci deve essere un grande lavoro.  Io per esempio attualmente dedico circa un'ora al giorno per scrivere post e per rispondere ai commenti. Pubblico al massimo un articolo al giorno e alcuni giorni non lo pubblico affatto. È chiaro che con questo modo di procedere non si riuscirà mai ad avere un blog con un numero di visite sufficienti a generare un reddito accettabile. 

Ci sono moltissimi sistemi per monetizzare il traffico di un sito e non è questa la sede per analizzarli. Il più usato è certamente quello di inserire dei banner pubblicitari ma si possono anche vendere prodotti come ebook o addirittura creare un sito di e-commerce. 

QUANTE VISITE CI VOGLIONO PER GUADAGNARE UNA CIFRA PARAGONABILE A UNO STIPENDIO? 


Per avere dei risultati economici apprezzabili non si può prescindere da quella che è la fonte di tutto. Quello che conta alla fine è la quantità di persone che leggono i contenuti del blog cioè il numero dei visitatori unici e il numero delle pagine viste in un dato lasso di tempo. Esiste un indicatore molto semplice che misura il rapporto tra pagine viste e guadagno e che si chiama eCPM e che è il numero che deriva dal rapporto tra ricavi generati e numero di pagine viste moltiplicato per mille. Se un sito ha un eCPM medio di3€ significa che per ogni mille pagine visualizzate vengono guadagnati (o fatturati) 3 euro. Questo valore varia di parecchio a seconda della tipologia di siti e degli argomenti trattati. I forum hanno un eCPM basso mentre i siti più importanti potendo spuntare delle condizioni più vantaggiose da parte dei programmi di affiliazione ce l'hanno più alto. Va anche considerato che gli utenti con una cultura informatica più alta utilizzano estensioni tipo AdBlock Plus che lo abbassano notevolmente. Questo valore viene indicato anche come RPM e forse è questo l'acronimo più giusto visto che l'eCPM considera il costo per l'inserzionista mentre l'RPM il reddito per il publisher. Un piccolo blog può avere un RPM che varia da 1 a 3 al massimo 4. Questo significa che ci sono ricavi da 1 a 4 euro ogni mille pagine viste. Se si volesse generare un reddito poniamo di 1200 euro mensili ovvero di 40 euro giornalieri bisogna quindi avere un numero di pagine viste al giorno che variano da 10.000 per un RPM da 4€ fino a 40.000 per un RPM da 1€. Credo di poter dire che non ci sono blog gestiti in modo saltuario da una sola persona che raggiungono questo livello di traffico. Questo non significa che con un lavoro costante a tempo pieno non si riesca ad avvicinare questo obiettivo indubbiamente molto ambizioso. 

LE PARTICOLARITA DI ARANZULLA  



Aprite il blog di Aranzulla e leggete i titoli degli ultimi post: "Come oscurare numero cellulare", "Come scaricare musica gratis sul cellulare", "Come risalire ai propri antenati". Il titolo è costruito in modo da essere esattamente la query di una ricerca su Google. Non usa neppure gli articoli come del resto è prassi comune quando si fa una ricerca. I titoli iniziano quasi sempre con Come esattamente come la maggior parte delle parole chiave. Se scrivesse in lingua inglese inizierebbe i suoi post con How to. I commenti nel suo blog praticamente non esistono visto che dal punto di vista della redditività interagire con i lettori è solo una perdita di tempo.
La forza del blog di Aranzulla dipende però anche dal dominio su cui è ospitato. Questa è anche una riprova di come tra gli oltre 200 fattori di ranking l'autorevolezza del dominio (Virgilio) svolga un ruolo preminente. Se si accede ad Alexa per visualizzare i dati del sito si trova uno straordinario 32,9% difrequenza di rimbalzo e un altrettanto straordinario di 5:03 minuti di permanenza media.

I ricavi derivanti dalla pubblicità online sono diventati molto importanti anche per quotidiani cartaceiquali Repubblica, Il Sole 24 Ore o il Corriere della Sera. Queste aziende hanno però una granquantità di giornalisti che vi lavorano e quindi moltissime spese. Ci sono però delle realtà quali Il Post oHuffington Post che pur avendo numerosi giornalisti da pagare riescono a sopravvivere senza vendite cartacee ma solo tramite la pubblicità sul sito. Salvatore Aranzulla può contare su 1 milione e 800.000 pagine viste al giorno che è un dato nettamente inferiore ai 13 milioni giornalieri medi diRepubblica ma certamente può contare su spese nettamente inferiori. Un caso particolare nella editoria online è quello del più famoso blog politico nostrano, il blog per antonomasia, che può contare su circa 4-5 milioni di pagine viste al giorno e i cui contenuti vengono creati dai due proprietari e dai militanti praticamente senza spese aggiuntive se non quelle del costo del dominio.   

  

MEGLIO UN SITO GESTITO DA UNA SOLA PERSONA O MULTIAUTORE?


Nel web 1+1 non fa 2 ma spesso fa 3 o quasi 3. Nel senso che se un sito è gestito da più autori il suo traffico è superiore a quello che si avrebbe sommando le pagine viste dei singoli blog se gli autori avessero deciso di pubblicare separatamente. Occorre quindi scegliere questa via? Come in tutte le cose ci sono vantaggi e svantaggi. L'equipe che gestisce il blog deve essere molto affiatata con una linea editoriale condivisa già all'inizio della vita del blog perché altrimenti subentrano i problemi e le incomprensioni. Anche la suddivisione dei proventi deve essere molto chiara. Però se la divisione del reddito avviene in modo paritario può portare a delle recriminazioni da parte di chi scrive i migliori contenuti mentre una suddivisione in funzione delle pagine viste per ciascun autore può portare a delle invidie o peggio. Prima di affrontare una avventura di questo genere in comune è meglio quindi soppesare tutte queste tematiche. 

COME TROVARE L'ARGOMENTO GIUSTO


Questa ultima considerazione è la più importante oserei dire fondamentale e particolarmente complessa. Non ci sono sistemi per trovare l'argomento giusto. Per avere molte pagine viste bisogna che tratti temi con un volume di ricerche adeguato ma d'altra parte che non abbia molta concorrenza. L'unica cosa certa che ci viene dall'esperienza di Aranzulla è quella di scrivere per dummies perché i contenuti semplici e alla portata di tutti sono quelli che portano più traffico.